Il sottosegretario Ferraresi insieme al questore Pallini
“Studiamo risposte più adeguate per tutelare la sicurezza dei cittadini”. Così il sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi commenta il vertice con la questura e la procura estensi, avvenuto nella giornata di giovedì per “fare il punto sulla preoccupante escalation di violenza che sta interessando il territorio negli ultimi mesi” e per “ricostruire il legame di fiducia con la giustizia italiana”.
Un incontro, quello con il questore Giancarlo Pallini, promosso e voluto fortemente dal deputato del M5S, alla luce del clima di violenza che si respira in città. “Sono alla nostra attenzione la sicurezza e il degrado a Ferrara e non solo – spiega Ferraresi – così come la preoccupazione da parte dei cittadini. Violenze su donne e minori, accoltellamenti, spaccio di droga, vandalismi, occupazioni abusive, truffe agli anziani, rapine, furti si sono purtroppo registrati nel Ferrarese e contro questi fenomeni vanno trovate le risposte più adeguate per tutelare la sicurezza di tutti i cittadini”.
Il sottosegretario plaude all’attività investigativa e alle operazioni condotte dalle forze dell’ordine sul territorio ferrarese: “È indispensabile che l’impegno dello Stato per garantire la legalità vada avanti – aggiunge Ferraresi – e ho garantito agli intervenuti la massima collaborazione per proseguire in modo efficace l’azione di contrasto alla criminalità sul territorio”.
Ferraresi in carcere accompagnato dalla comandante Gadaleta
Prima dell’incontro, il sottosegretario con delega alle carceri ha visitato l’istituto penitenziario di via Arginone “perché è dal territorio che bisogna partire per ricostruire il legame di fiducia con la giustizia italiana”. Per più di tre ore si è confrontato con i detenuti, gli agenti di polizia penitenziaria e i vertici della struttura.
“Ho ascoltato le necessità delle persone che vivono in carcere – prosegue il Sottosegretario – e ho preso nota di situazioni particolari che porterò all’attenzione del Ministero. Ho visitato tutti gli ambienti dell’istituto, dai luoghi in cui si svolgono attività lavorative di recupero e dalle cucine alle celle di isolamento e alla caserma degli agenti di polizia penitenziaria. Ho raccolto le richieste presentate dalla direzione, confermando la massima disponibilità a un confronto continuo e costruttivo per il miglioramento della condizione attuale all’istituto. Non un’azione isolata, ma il primo passo di un percorso di collaborazione più ampio, il cui traguardo sarà il rinnovamento e l’ottimizzazione dell’intero sistema carceri”.
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