Argenta
7 Agosto 2018
Nel mirino la convenzione tra Comune e Camelot: "Il ministro non può essere rimproverato per un progetto già approvato" 

La Lega di Argenta appoggia Salvini: “Basta dietrologie”

di Redazione | 2 min

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Argenta. Pieno sostegno alle politiche migratorie di Salvini e chiarezza sulla convenzione tra Comune e Camelot per l’accoglienza dei richiedenti asilo sul territorio comunale. Sono quelli espressi dalla Lega della sezione di Argenta che, con una lunga nota stampa, interviene per sostenere l’operato del ministro dell’Interno e per precisare alcuni aspetti della convenzione che disciplina la gestione dei richiedenti asilo a livello locale.

La convenzione nel mirino della Lega – che a detta degli esponenti del Carroccio argentano “se non debitamente precisata e contestualizzata minimizza, fuorvia e desta discredito sull’attuale politica governativa della Lega e del ministro Salvini” –  è stata approvata dalla giunta comunale di Argenta poco tempo fa e va a regolare i rapporti tra il Comune stesso e l’unico soggetto che si è presentato alla gara e al quale è stato aggiudicato il bando: la cooperativa sociale Camelot.

Tutto in regola: con una delibera di giunta comunale del settembre 2017, la stessa giunta comunale Fiorentini ha approvato la candidatura del Comune di Argenta nel proseguimento del servizio di accoglienza ai richiedenti asilo e rifugiati sul territorio per il triennio 2018/2020. Il problema, per la Lega argentana, è che “l’attuale governo Lega-M5s si è incardinato da circa due mesi ed è difficile pensare che il ministro dell’Interno sia il fautore di tale sistema di accoglienza (generato dal precedente governo di centro-sinistra a guida Partito Democratico) per il solo fatto che vengano stanziati dal governo i fondi necessari alle gare bandite prima del marzo 2018”.

Al grido di “basta dietrologie”, la Lega di Argenta elenca i risultati degli “sbarchi ridotti drasticamente” e approva le misure in tema di immigrazione predisposte da Salvini: “Basti pensare alla direttiva che impone alle commissioni territoriali che analizzano le richieste di asilo/protezione umanitaria un estremo rigore nell’accertamento oggettivo e fattuale della situazione di vulnerabilità lamentata dal richiedente nel Paese di origine. A chi non verrà riconosciuta protezione umanitaria o lo status di rifugiato politico verrà condotto nei nuovi Centri di Permanenza e Rimpatrio (che verranno istituiti uno per ogni Regione) in attesa di rimpatrio appunto. E’ prevista anche una riduzione del contributo giornaliero da 35 euro a 22 euro”.

“Ecco le iniziative e proposte di governo messe in campo in meno di due mesi da Matteo Salvini al quale sicuramente – ed è una questione di onestà intellettuale – non può essere rimproverato di non aver cambiato nulla o che il sistema di accoglienza non sia cambiato – tuonano i suoi sostenitori argentani -: solo due mesi dall’incarico ministeriale, e un grande, enorme, lavoro da fare per colmare i danni e le voragini lasciate dai suoi predecessori”.

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