Al termine di un percorso che ha visto impegnati in un clima di fattiva collaborazione il Comune di Ferrara, il Segretariato regionale del Ministero per i beni e le attività culturali e l’Arcivescovado di Ferrara, Comacchio e dell’Abbazia di Pomposa, si è giunti ad una soluzione condivisa che consentirà di iniziare al più presto le procedure necessarie all’avvio dei lavori di restauro del Duomo.
Un intervento che prevede la compartecipazione economica del MiBac per 7.700.000 euro, della Regione Emilia-Romagna con uno stanziamento a programma di 7.600.000 euro (di cui 1.800.000 euro già finanziati dal 2013) e del Dipartimento della Protezione Civile per 350.000 euro per interventi di pronto intervento in corso di esecuzione.
Il percorso avviato prosegue con la disponibilità manifestata dal Comune di Ferrara di assumere la funzione di stazione appaltante e con la possibilità da parte della stessa di coinvolgere, attraverso accordi convenzionali, l’Arcidiocesi e la Soprintendenza competente per il territorio mettendo a disposizione le figure professionali necessarie sia al buon esito dell’intervento, sia al miglior coordinamento dei lavori futuri con gli interventi di restauro post sisma 2012 di cui è già stazione appaltante l’Arcidiocesi.
Quale soggetto assegnatario delle risorse, il Segretariato Regionale conserverà il ruolo di controllo e monitoraggio amministrativo contabile.
E’ questa una soluzione che tiene conto della delicatezza e complessità dell’intervento e della legittima esigenza della Curia Arcivescovile e dei cittadini di potersi riappropriare di un bene che rappresenta per la comunità ferrarese un punto di riferimento culturale e sociale di primaria importanza.
“Quest’oggi, dopo tanto lavoro – dichiara il Segretario Regionale Magrini – possiamo esprimere la più viva soddisfazione per l’accordo raggiunto con la certezza che tutte le parti coinvolte – Curia, Comune, Ministero nelle sue varie articolazioni – contribuiranno, per quanto di competenza, al migliore esito del progetto”.
“Dopo più di due anni possiamo ora sperare, grazie alla disponibilità del Comune di Ferrara e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, di rivedere la nostra Cattedrale restaurata nella sua originaria bellezza”, aggiunge il rappresentante della curia don Stefano Zanella, direttore dell’Ufficio Tecnico Amministrativo dell’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio.
“E’ un progetto di intervento complesso – precisa Tagliani – e per i servizi del Comune un lavoro oneroso: sui competenti uffici comunali gravano già svariati interventi di restauro e miglioramento sismico (post sisma 2012) non solo su interessanti beni monumentali di nostra proprietà, ma anche di proprietà di altri enti e istituzioni, di cui ci è stato chiesto di farci carico, quantificabile in investimenti complessivi per un importo di oltre 100 milioni di euro. Ma il desiderio di restituire alla città una delle sue più care bellezze, ci ha fatto decidere di assumere il ruolo di stazione appaltante per dare finalmente il via al progetto. Saranno coinvolti tutti gli attori al fine di incrementare la possibilità che al buon esito dell’intervento concorra un adeguato apporto di professionalità sia numerico che qualitativo e, inoltre, per garantire l’indispensabile coordinamento fra i due interventi che andranno a interessare il Duomo di Ferrara (quello in questione e quello relativo alle opere post sisma 2012, di cui l’Arcidiocesi sarà Stazione Appaltante)”.
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