Lettere al Direttore
3 Agosto 2018

Ostellato-Fiscaglia, che fusione sia

di Redazione | 3 min

Entro l’ anno in corso i cittadini dei Comuni di Ostellato e Fiscaglia saranno chiamati ad esprimersi circa l’ipotesi di fusione dei due Comuni per dare vita ad un unico Ente.

Come cittadini di Ostellato, privati ed esponenti del mondo associativo e del mondo delle  professioni, esprimiamo l’auspicio che il progetto diventi realtà. Ad un mondo ed a una realtà che diventano via via più complessi, che si muovono con velocità fino  a pochi anni fa impensabile con conseguenti sfide e problematiche nuove altrettanto complesse,  occorre dare risposte nuove e all’altezza dei tempi.

Il Comune di Ostellato si è caratterizzato oramai da molti anni come un Comune importante nel  panorama provinciale, con un tessuto industriale cresciuto nel tempo e che si distingue per qualità e quantità di insediamenti industriali, con ricadute occupazionali ed economiche molto importanti, per il territorio comunale e non solo. Ancora, il Comune di Ostellato ha una buona qualità dei servizi erogati al cittadino ed ha costruito nel corso del tempo un sistema di welfare locale, fra cui servizi all infanzia, alla scuola, alla terza età, assolutamente importante e non di poco conto.

Occorre però fare i conti con un trend demografico che vede una diminuzione costante e progressiva della popolazione, con poche nascite, con la prospettiva di avere una popolazione molto anziana e con pochi giovani; di fronte a questi dati, il Comune di Ostellato rischia di diventare un comune esteso con pochi abitanti, “piccolo” quindi rispetto a quelli circostanti ed incapace di governare i processi complessi che l’attività amministrativa impone.

La fusione con il vicino Comune di Fiscaglia rappresenta quindi un’opportunità importante, per creare un Comune più grande, che assommi una vocazione industriale, artigianale, commerciale ed agricola, capace di coniugare efficienza dei servizi a favore di noi cittadini con la prospettiva di diventare una realtà importante e d’ esempio per l’intero territorio provinciale.

Arrivare infatti ad un Comune unico non significa né perdere l’identità ed il senso di appartenenza alla propria comunità ed alla propria frazione né rivendicare con orgoglio le proprie tradizioni; la ricchezza del mondo del volontariato offerto dai due Comuni, dalle frazioni, deve essere mantenuta e sostenuta ed anzi essere un elemento ulteriore di arricchimento di servizi, iniziative ed occasioni di sostegno ai cittadini, così come per lo sport. La fusione significa piuttosto la possibilità di contare di più nel panorama provinciale e regionale nonché di essere una realtà più grande capace di offrire servizi e sostegno, dal punto di vista amministrativo e dell’ accompagnamento alle imprese del territorio, dove molti giovani dei due Comuni lavorano.

Incentivare questa fusione fonda giusta motivazione nel presupposto che questo processo, attraverso l’ampliamento territoriale dei due Comuni raggiunga un’adeguata dimensione, ottenendo anche il risultato di migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa nello svolgimento dei compiti conferiti dalla riforma di norma. Al riguardo dei risparmi ottenibili nelle funzioni amministrative ridotate, gli stessi, potranno essere utilizzati tenendo conto degli indirizzi provenienti dalla popolazione locale e a seguito delle relative scelte degli amministratori chiamati a realizzarli, sia per diminuire il carico tributario, sia per aumentare la quantità dei servizi già disposti.

L’aspettativa dei cittadini, unitamente all’impegno di chi sarà chiamato a guidare il nuovo Comune, è il mantenimento dei servizi a livello delle attuali comunità per poi migliorare quanto di buono già c’è; oltre a ciò, l’ambizione di risiedere in un territorio che può essere esempio ed apripista di processi che stanno coinvolgendo tanti altri comuni, in tutta la Regione, nella consapevolezza che oramai il “piccolo è bello” non è più una condizione sufficiente a garantire futuro e crescita alle Comunità.

Alessandra Assirelli, farmacista
Massimo Fioravanti, componente direttivo Pro- Loco Ostellato
Massimo Martelli, ingegnere-ricercatore CNR
Marcello Palmonari, geometra
Marzia Martelli, coordinatore AUSER Ostellato
Fosco Spadoni, presidente sezione AVIS Ostellato
Alessandra Suatti, presidente Pro- Loco Rovereto
Silvano Bersanetti, imprenditore
Denis Bersanetti, imprenditore
Angela Bellini, guida naturalistica
Federico Felloni, dipendente azienda privata, hobbista
Glenda Beccati, presidente circolo Arci Libolla

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