di Lucia Bianchini
Una tavola rotonda dedicata alla poesia per la serata conclusiva dell’edizione 2018 di Autori a Corte, rassegna letteraria organizzata dal gruppo Charles Bukowski. Hanno discusso di poesia, insieme ai moderatori Federico Felloni e Federica Panzera, Tiziana Novelli, Cetty Muscolino, Roberta Negroni e Sergio Gnudi.
Come Felloni stesso ha sottolineato, Autori a Corte è una delle poche rassegne che offre uno spazio alla poesia, genere che però ha la sua importanza, come gli ospiti della serata hanno sottolineato: “In Italia si legge poco, e la poesia è una lettura di nicchia – afferma Tiziana Novelli – forse perché non siamo abituati ad un linguaggio diverso”. “La poesia fa parte della natura dell’uomo – secondo Cetty Muscolino – per me è sempre stato qualcosa di naturale, che cattura, che blocca qualcosa in un linguaggio suo, per cui per me è importante che anche solo una persona legga la mia poesia e ritrovi quel qualcosa che penso di aver catturato. La poesia comunica sempre qualcosa nel tempo”. “Per me è un modo per combattere ciò che questo 2018 ha di oscuro, che lo unisce secondo me al Medioevo, perché è un grido, che può diventare denuncia e rivendicazione sociale e personale”, spiega invece Roberta Negroni. “L’Italia è un Paese che legge poco – afferma Sergio Gnudi – ma ancora più grave secondo me è che pochi poeti leggono poesia. Per scrivere è necessaria una conoscenza profonda della lingua”.
In merito all’odierna circolazione della poesia, tutti e quattro gli autori concordano sul fatto che non deve ridursi allo scaffale della libreria: “La poesia è comunicazione, musica, aggregazione” spiega Tiziana Novelli. “Uno dei fondatori della canzone moderna è Francesco Petrarca – spiega Roberta Negroni – e come le nostre canzoni, anche allora erano scritte per essere accompagnate dalla musica”. A Sergio Gnudi, in conclusione, si chiede quali siano le regole per scrivere bene: “Leggere, leggere e leggere: non saremo mai un popolo di scrittori se non leggiamo, anche delle ‘schifezze’, e soprattutto dobbiamo insegnare ai ragazzi a leggere”.
A seguire, Marco Lui, conosciuto anche come Mr. Lui, ha presentato il suo libro “La Bibbia secondo Lui”, in cui cerca di dare delle chiavi di lettura per un testo che egli stesso definisce ‘sigillato’: “Al primo posto nella classifica dei libri più diffusi, sopra ad Harry Potter e al catalogo Ikea, vi è proprio la Bibbia. È il più diffuso, ma il meno letto”. Nella prima parte del libro l’autore spiega quelli che secondo lui sono i sigilli, gli ostacoli alla comprensione della Bibbia: ignoranza, intellettualismo, “possiamo conoscere tutto il testo a memoria, ma non riuscire a capirlo, avendo un’informazione fine a sé stessa”, precisa, e buonsenso. “Altro sigillo alla comprensione della Bibbia sono i paradigmi – spiega Lui – per comprendere la verità, infatti, bisognerebbe rinunciare per un po’ alle proprie convinzioni. Sono davvero molte le cose che facciamo per tradizione, senza sapere realmente il perchè”.
Ventiduesimo libro della rassegna è ‘Non teniamo conto degli zombie’, scritto a quattro mani da Leonardo Veronesi e Giorgia Pizzirani, che riprende il titolo dall’ultimo album di Veronesi. Giorgia Pizzirani, sulla scia di alcune canzoni di questo album ha scritto alcuni racconti ex novo, mentre Leonardo Veronesi ha parlato di sé: “Ho cercato di capire la passione che ho fin da bambino per lo scrivere canzoni – ha spiegato -. Per scrivere questo romanzo ho usato la stessa scaletta che uso quando scrivo canzoni, ovviamente amplificata. La regola di base è la stessa, avere tanto materiale, scrivere tanto, poi tagliare”.
Ha concluso la serata il concerto di Leonardo Veronesi accompagnato dall’ ‘Atipico Sinfonik 4tet’, composto da Silvia Marcenaro al violino, Eugenio Cabitta alla chitarra, Giampiero Lupo al contrabbasso e Mario Manfredini al cajon.
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