La Confesercenti di Ferrara chiede che si metta mano seriamente al sistema di infrastrutture che collega il nostro territorio sia al suo interno, sia con il resto del Paese. Il riferimento è alle infrastrutture stradali esistenti (superstrada, Romea, Adriatica) e a quelle che ancora si tarda a realizzare (Cispadana, terza corsia dell’A13).
“Non plaudiremo a nessun intervento manutentivo – dichiara la Confesercenti ferrarese – questi sono dovuti. Abbiamo necessità di nuovi collegamenti e di riprogettare le strade esistenti, migliorandone radicalmente la sicurezza, l’utilizzabilità e l’impatto ambientale. Solo così avremo le indispensabili basi per la futura crescita economica della nostra comunità, e non dovremo rassegnarci a veder andare via i nostri figli”.
L’associazione di categoria del commercio parla di “calvario” nel percorrere la superstrada Ferrara-Mare, di mancanza di manutenzione sulla Romea intasata da traffico pesante, di “odissea” nel percorrere l’Adriatica per raggiungere Ravenna e di difficoltà anche a raggiungere Bologna in autostrada nel caso si verificassero inconvenienti di tipo meteorologico o causa incidente.
“Questo è il contesto nel quale viviamo – scrive Confesercenti in una nota – nel quale imprenditori e cittadini tutti siamo immersi e operiamo. E in questo contesto, leggere della continua messa in discussione della Cispadana è come ricevere quotidianamente un pugno allo stomaco. Possiamo dibattere a lungo sul consumo del territorio, l’impatto ambientale, il miglior progetto possibile, e così via, ma è indiscutibile che il territorio ferrarese ha un urgente – urgente– necessità di infrastrutture. Gli ultimi investimenti veri si sono visti 40 anni fa, da allora nulla si è più fatto per rendere raggiungibile e fruibile la nostra provincia. Brucia quindi come una ferita nel mare salato leggere delle “elargizioni” dell’Anas per la manutenzione, oltremodo tardiva, delle sue strade. Ogni intervento è un’offesa alla nostra dignità, perché è palesemente insufficiente e mira solo a prendere tempo fino alla prossima emergenza – che puntualmente capiterà, come Murphy insegna, nel periodo meno opportuno. E’ allora inutile constatare e lagnarsi del progressivo invecchiamento e spopolamento delle nostra provincia e delle difficoltà economiche che essa attraversa. La grave carenza di vie di comunicazione è un freno a ogni sviluppo, umano e imprenditoriale, come un corpo al quale non si dà la possibilità al sangue di fluire – inevitabilmente deperirà”.
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