Politica
24 Luglio 2018
Rendine scopre una "Predisposizione cromatica a non pagare il biglietto". In consiglio scoppia la bagarre, poi non si prende posizione su niente

Rendine chiede i tornelli sui bus contro l’illegalità. Poi l’avanspettacolo prende il sopravvento

di Redazione | 5 min

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Il capogruppo di GOL Francesco Rendine

di Martin Miraglia

In principio tutto cominciò con una discussione di un ordine del giorno presentato da Francesco Rendine per chiedere l’introduzione dei tornelli sugli autobus urbani contro gli utenti sprovvisti di biglietto e quindi le violenze contro autisti e accertatori. Nel corso del consiglio comunale di lunedì quello che è realmente seguito è stato un avanspettacolo che col passare dei minuti ha continuato per oltre un’ora a superare ogni sentire comune del concetto di assurdità prima e di realtà dopo consumandosi con la presentazione di tre emendamenti, il ritiro di uno, la bocciatura sia dell’odg che degli altri due e il ritiro infine di un altro ordine del giorno presentato da un altro gruppo politico e solo vagamente attinente a quello di Rendine se non per una corrispondenza al concetto generale.

Tutto comincia con la lettura dell’odg di Rendine, con tutta evidenza scritto per scatenare un polverone: premesso che “sono sempre più frequenti gli episodi di personaggi che privi di biglietto reagiscono violentemente alla richiesta del titolo di viaggio” e “pacifico che prevenire sia meglio che curare”, è appurato che “sembra esistere una predisposizione cromatica per sfuggire al pagamento del biglietto dell’autobus”. Segue una virgola separatrice e poi tocca al vissuto personale del consigliere di Gol: “Io stesso ‘obbligato’ in diverse occasioni a salire su un autobus ho potuto notare che, oltre ai singoli, anche gruppetti di due o tre adulti, spesso rumorosi e maleodoranti, occupano i posti a sedere nelle ultime file ‘scordandosi’ di obliterare il biglietto”. Chiarirà dopo che si è dovuto recare in diverse occasioni dal concessionario Mercedes con la linea 11. Poi segue un pensiero ai controllori che non operano in condizioni di sicurezza “quando devono chiedere il biglietto a questi personaggi che sempre impuniti spadroneggiano nella nostra città” e la richiesta di biglietti elettronici e tornelli alla giunta “in modo che chi sale pagando il titolo di viaggio non si senta un povero imbecille”.

C’e scritto proprio così nel documento che porta il logo del Comune e il numero di protocollo oltre a quello del gruppo consiliare, donandogli un carattere di ufficialità che lo rende esilarante per tutte le ragioni sbagliate e che fa già capire la trappola politica creata ad arte ed è solo un preludio all’impossibile trattativa che si infrangerà contro solidissimi muri tra i banchi dell’assise. Sia Bova che Morghen quindi presentano due emendamenti per ‘sanificare’ l’ordine del giorno perché “concordiamo con la sua impostazione ma chiediamo la rimozione delle frasi che attribuiscono comportamenti illegittimi da parte di qualcuno al posto di un altro”, chiariscono i Cinque Stelle. Modonesi prova a inserirsi nel discorso, dà alcune cifre — l’evasione è ferma al 6.4%, spiega —, dice che i biglietti elettronici già ci sono e che a fine estate arriveranno anche i pagamenti, sempre elettronici, parla di tavoli di confronto aperti e di aumento delle forze dell’ordine e di uso di agenti della vigilanza privata.

“Ecco che l’amministrazione attiva tavoli, incontra dirigenti ma i risultati concreti non li abbiamo visti, mentre vengono fatte multe a chi non ha un Isee e non le paga”, gli fa eco Rendine. Di più, “daremo all’odg la veste civile accogliendo di emendamenti così da fare un atto concreto”, spiega il capogruppo di Gol non prima però di una disamina a modo suo accurata di come i fogli delle contravvenzioni non pagate, essendo gratis, siano più convenienti della carta igienica. Il dibattito a questo punto va dritto verso il deragliamento, e Cristofori (Pd) attacca frontale: “Rendine ha perso l’occasione per fare qualcosa di utile alla città su un problema reale e che ci sta a cuore”, dice, poi annuncia il voto contrario chiedendo il ritiro del documento per approfondirlo in commissione. Bova tenta ancora il compromesso “nonostante il tentativo di Rendine” e chiede ai suoi alleati “se si condivide il problema il rimedio è di votare il documento”.

Per Rendine di ritirarlo non se ne parla, “voglio far venire fuori la contraddizione”, dice, e Bazzocchi (M5S) rammenta che “è più utile un meccanismo che impedisca a un non pagante di usufruire del servizio che intervenire a posteriori”, non fosse altro perché “è più difficile andare a cercare queste persone il giorno dopo” e chiede anche lui la commissione ma si dice disposto a votare a favore dell’odg.

Il Pd a questo punto ritira il suo di odg, ancora da discutere, sempre sul tema delle violenze sui bus — Vitellio a posteriori dirà perché non sono presenti le parti in causa, ma il danno è fatto —, Bova fa notare “il grosso risultato politico” appena ottenuto e chiede ancora il ritiro dell’odg per l’approdo in commissione. Arriva il secondo niet di Rendine, che scaturisce nel ritiro dell’emendamento di Bova, che però il capogruppo di Gol ripresenta con lo stesso testo a suo nome: “Noi chiediamo in modo civile che vengano valutati i tornelli”.

Il dibattito si chiude, nelle dichiarazioni di voto dalla maggioranza si parla di “provocazione”, “presa in giro”, perché “di questo tema ne vogliamo discutere”, e Anselmi (Fi) fa notare “l’incartamento unico del Pd”.

Alla fine in prima battuta l’emendamento fu di Bova e poi di Rendine viene bocciato a colpi di maggioranza, e poi anche quello dei Cinque Stelle. Il testo ritorna così “incivile”, per dirla con Rendine, e non ha quindi speranza di essere approvato, e infatti si trova contro i voti dell’intera maggioranza, che nel frattempo però non discuterà nemmeno il suo documento. Alla fine di un dibattito pretestuoso, delle violenze sugli autobus non si parlerà fino a settembre.

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