Politica
22 Luglio 2018
"A Imola hanno rilevato di aver pagato di più. Non vorrei che anche qui si pagassero costi extra e non dovuti"

Il dubbio di Ilaria Morghen (M5s): “Se i ferraresi pagassero una Tari più alta di quanto dovuto?”

di Redazione | 2 min

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“Con un ricorso straordinario, la nuova giunta comunale di Imola si oppone ad Atersir e Hera per i soldi che deve avere per errore nel conteggio della Tari. A Ferrara invece i cittadini cominciano a ricevere le bollette della nuova Tari dove si riscontrano già errori”. Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Ilaria Morghen entra a gamba tesa contro Atersir ed Hera, elogiando l’operato del Comune di Imola, a guida 5 stelle dallo scorso giugno, che ha deciso di fare ricorso contro la multi-utility, rea di avere presentato “per anni un conto sbagliato in eccesso, con i cittadini che hanno pagato 1,4 milioni in più”.

Qui entra in gioco anche Atersir, l’ente regionale “presieduto dal sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, il quale approva programma economico di Hera e lo gira ai comuni perchè lo facciano pagare ai cittadini”. “A marzo – spiega Morghen – presentai due emendamenti: uno rivolto alla riduzione della Tari e uno, in tutela di Comune e cittadini, per far sì che l’amministrazione pubblica si ponesse in autotutela contro gestore a Atersir qualora si fossero riscontrate inefficenze”.

Particamente, spiega la pentastellata con un gioco di parole, “volevo che la giunta Tagliani si tutelasse contro le scelte del presidente Atersir Tagliani”. Gli emendamenti del M5s furono rimandati al mittente, e si arriva a oggi, con i ferraresi che stanno iniziando a ricevere le prime bollette Tari. Il sospetto della Morghen è che “in quelle stesse bollette il cittadino non stia pagando costi extra non dovuti”, il che sarebbe una “beffa finale sui danni che l’amministrazione ha posto in essere con le calotte”.

“Come consigliere – conclude Morghen – continuo a richiedere da marzo i rendiconti dettagliati di Hera. Vorrei un Comune che pensasse primariamente ai suoi cittadini, anche scontrandosi con un’azienda priva multi-utility quotata in borsa”.

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