di Giuseppe Malatesta
Codigoro. “Cari concittadini, preoccupata e scossa come tutti voi, voglio spiegarvi quanto è successo in questi ultimi giorni, per parlare chiaro ed evitare fraintendimenti e preoccupazioni e per arrivare ad una obbiettiva ed oggettiva conoscenza dei fatti”. Un post serale del sindaco Alice Zanardi chiude la giornata di lunga attesa per gli esiti dei campionamenti di Arpae nell’area interessata dall’incendio nel sito di Kastamonu a Pomposa.
Dopo l’incipit, il discorso del primo cittadino sembra voler diradare la nebbia che nel codigorese ha offuscato in questi giorni l’immagine della multinazionale da poco insediatasi nello storico stabilimento Falco, quella turca Kastamonu presentata ai cittadini con grande entusiasmo per il grande contributo che il rilancio della produzione di pannelli truciolari avrebbe portato in pochi mesi in termini occupazionali. Le premesse effettivamente erano (sono) promettenti, con l’impiego di lavoratori già nella fase di bonifica e riattivazione dello stabilimento, corsi di formazione e selezioni in corso per imminenti assunzioni.
“L’investimento di Kastamonu a Codigoro – ricorda Zanardi a chi lo avesse dimenticato – rappresenta una risorsa importantissima per tutta la nostra comunità. Una volta partita l’attività produttiva, Kastamonu assumerà centinaia di lavoratori. Si parla di circa 300 persone, molti dei quali locali: sicuramente un’opportunità soprattutto per i nostri giovani”.
“Kastamonu è diventata un punto strategico di svolta per l’economia codigorese e tutto ciò nel più rigoroso rispetto della normativa, soprattutto per quanto concerne la sicurezza delle persone e la salvaguardia dell’ambiente” afferma Zanardi, sgombrando il campo anzitempo da qualsiasi supposizione su eventuali irregolarità, quelle che però, in ogni caso, “gli enti preposti stanno valutando se ci sono state”.
“Come sindaco ho fatto tutto quanto in mio potere sin dal primo momento: mi sono recata sul posto, ho attivato i tavoli tecnici, ho riunito il Coc per tutelare l’incolumità pubblica. A seguito dei primi controlli, l’Ausl ha constatato che il fumo generato dall’incendio si dirigeva verso gli strati più alti dell’atmosfera, disperdendosi anche rapidamente a causa del vento e mi ha assicurato che non creava pericolo per la salute pubblica”.
“Visto il perdurare del fumo però, l’Ausl ha ritenuto necessaria l’emissione di un’ordinanza cautelativa, che mi è stata inviata per la firma e che a tutt’oggi è una misura precauzionale. I primi risultati dell’Arpae hanno avuto esito negativo, con valori pari o vicini allo zero. Rimaniamo comunque in attesa di quelli definitivi”.
Quello di Zanardi non è l’unico post che fa capolino nella calda quinta giornata di emergenza. Nel pomeriggio Luigi Vitellio, segretario provinciale Pd, rompe il silenzio del partito sulla vicenda esprimendo vicinanza ai cittadini di Codigoro, nonché al sindaco, alla giunta e a chi “ora dopo ora sta lavorando per diminuire i disagi alla comunità. L’incendio divampato merita tutta la nostra attenzione e vicinanza e chiederemo tutti gli sforzi possibili perché deve essere spento nel più breve tempo possibile”.
Segue l’invito a “tutte le rappresentanze consiliari” affinché si impegnino a sostenere il difficile lavoro del sindaco, non improvvisandosi chimici o esperti di protezione civile: non trasformiamo una situazione complessa in una battaglia politica, ma lavoriamo tutti quanti insieme per il bene della comunità”.
Un invito rivolto anche a Claudio Dolcetti, capogruppo M5S a Codigoro, che in contemporanea a Zanardi rende manifesti in un post Facebook i suoi dubbi sulla rilevanza dei risultati Arpae: “Io non credo che i risultati dei test effettuati siano significativi: sono pronto a dimostrarlo in ogni sede” scrive.
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