Cento
20 Luglio 2018
Il progetto è partito nel maggio 2017 con l’obiettivo di ripensare l’utilizzo degli immobili

Meglio di Prima: gli studenti impegnati nella rigenerazione delle case comunali

di Redazione | 3 min

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Cento. Si è concluso il progetto ‘Meglio di Prima’ che nell’ultimo anno ha coinvolto i cittadini delle frazioni del Comune di Cento nella rigenerazione delle case comunali, per restituirle alle comunità.

Si tratta di realtà che dopo il sisma del 2012 avevano visto ridursi le possibilità aggregative e socializzanti per i più giovani e alle quali la cooperativa sociale Camelot, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Cento e l’associazione Ferfilò, ha destinato il percorso partecipato, finanziato da Prosolidar, fondazione romana che si occupa di progetti di interesse sociale in territori colpiti da catastrofi ambientali.

Il progetto è partito nel maggio 2017 con incontri informativi nelle frazioni di Alberone, Buonacompra, Casumaro, Corporeno, Renazzo, Reno Centese e Dodici Morelli, con l’obiettivo di ripensare assieme l’utilizzo delle Case Comunali per valorizzarne e rilanciarne il ruolo aggregativo, esplorandone il significato rispetto al tema dei beni comuni e della condivisione. A questi incontri sono stati invitati i cittadini, le Consulte Civiche e tutte le associazioni del territorio per spiegare gli obiettivi del percorso e raccogliere i loro suggerimenti.

Grazie alla disponibilità dei dirigenti scolastici, ci sono stati anche momenti dedicati alla condivisione del progetto in tutte le classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado delle frazioni. In ciascuna frazione, i primi due incontri sono stati dedicati all’analisi condivisa del luogo e alla valutazione degli interventi da attuare: attività aggregative da svolgere all’interno, arredi per rinnovare gli ambienti, materiali di cui dotare ogni Casa e studio dell’impegno di spesa da sostenere.

Altri due incontri in ciascuna frazione sono stati dedicati a tinteggiare i muri, montare i mobili e arredare le sale, in collaborazione con i ragazzi, le loro famiglie e i cittadini, assieme ad un operaio specializzato, appositamente coinvolto. In tutto si sono svolti quattro incontri in ogni frazione, ai quali hanno partecipato complessivamente oltre 50 ragazzi tra i 9 e i 14 anni e una quindicina di adulti.

Un importante aspetto al quale si è voluto prestare grande attenzione, è la sostenibilità nel tempo del progetto. Ora infatti le Case Comunali sono utilizzabili, accoglienti, funzionali e soprattutto conosciute all’interno delle frazioni dove sono ubicate, sono diventate luoghi di ritrovo che rimarranno patrimonio delle Comunità, come è stato spiegato nell’incontro conclusivo di restituzione del progetto che si è tenuto a XII Morelli il 29 giugno.

“Si è scelto di rivolgersi ai giovani e coinvolgere le frazioni facendo della comunità la protagonista di una rete partecipativa con al centro le case comunali – afferma il sindaco Fabrizio Toselli -. Duplice l’obiettivo: di appartenenza e partecipazione delle collettività e di responsabilizzazione e senso civico dei nostri giovani”.

Il lavoro dei mediatori sociali di Camelot e degli educatori di Ferfilò è stato rivolto al coinvolgimento degli abitanti, alla responsabilizzazione personale nei confronti dei beni comuni utilizzabili dalla Comunità, alla partecipazione attiva dei cittadini e alla valorizzazione del territorio.

“Dopo un anno di intenso lavoro – spiegano i mediatori e gli educatori di “Meglio di Prima” – possiamo dirci molto soddisfatti dei risultati raggiunti perché crediamo che la partecipazione, l’assunzione di responsabilità e la collaborazione attivate con questo progetto siano la linfa per tenere vive le comunità. Inoltre questo ha avuto un grande valore di educazione alla socialità per le ragazze e i ragazzi che ci hanno seguito in questo percorso”.

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