Lido Estensi. Era un normale rapporto contrattuale, forse un po’ complicato, sicuramente senza elementi per dire che si sia verificata tutta la sequela di reati – gravi: appropriazione indebita ed estorsione in concorso – nei confronti di un imprenditore russo da parte di un geometra e di una ristoratrice.
Finisce così, con un’archiviazione, l’indagine nei confronti di D.A., geometra di Codigoro di 57 anni (difeso dall’avvocato Alberto Bova) e di K.A,, ristoratrice di 48 anni, denunciato l’anno scorso dai carabinieri con l’accusa di aver truffato un imprenditore russo prima spingendolo ad acquistare una grande casa abbandonata a Lido degli Estensi, poi facendosi consegnare più di mezzo milione di euro per seguirne la ristrutturazione e fare un cambio di destinazione d’uso, in modo da trasformare l’immobile in una struttura ricettiva, senza che le promesse venissero mantenute.
Non ci sono prove e tutta la documentazione, così come la ricostruzione effettuata dalle parti in causa, risulta ‘fumosa’, assolutamente insostenibile per accusare i due, tantomeno in un giudizio. Per questo il gip ha accolto la richiesta di archiviazione presentata d’altronde dal pm stesso.
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