Da 17.279 euro a 116.127 euro. È il calcolo della Tari rispettivamente per l’anno 2017 e per l’anno 2018 che Hera ha fatto per l’opera arcivescovile “Betlem per chi soffre” di Ferrara. Un salasso, dovuto a quanto sembra dall’introduzione della nuova tariffa puntuale, che porterebbe la casa di riposo a pagare nel 2018 una Tari maggiorata di sei volte rispetto a quanto avveniva nel 2017.
Si tratta però di un errore di calcolo, come si affretta a spiegare in una nota l’assessore all’Ambiente Caterina Ferri, informata del caso, che peraltro riguarderebbe diverse aziende del territorio.
A segnalare il caso eclatanante di Betlem è il consigliere comunale Francesco Rendine, che ha redatto un’interpellanza a risposta scritta. “Attività produttive e cittadini, nonostante lavorino non poco per separare i rifiuti, si possano trovare costretti a pagare importi che superino di 6 – 7 volte quelli dell’anno precedente”, rileva Rendine che si dice “sicuro che con questi costi e questo modo di operare chi si occupa di assistenza andrà in altre città, con perdita di altri posti di lavoro per Ferrara, oppure dovrà aumentare le tariffe applicate agli ospiti, con relativa perdita di denaro per le famiglie ferraresi”. Il consigliere attacca il “comportamento ottuso dell’amministrazione e dell’assessore Ferri che continuano a negare un’evidenza ed un disagio che sono sotto gli occhi di tutta la città”, nonostante che “in più occasioni l’amministrazione e l’assessore Ferri comunicavano che, grazie alla nuova raccolta differenziata, ci sarebbe stato un risparmio per tutti”. Rendine chiede infine quali “azioni concrete” la giunta intenda intraprendere “perché strutture commerciali, associazioni e cittadini, nel 2018 paghino meno o al più gli stessi importi che hanno pagato nel 2017”.
L’assessore Caterina Ferri
L’interpellanza di Rendine risulta però già superata dalle dichiarazioni dell’assessore Ferri, che parla di “errore di calcolo” e richiama all’ordine Hera. “Da mesi – spiega Ferri – il Comune di Ferrara ha ripetutamente richiesto a Hera di avvisare chi, tra le imprese e gli eserci commerciali ferraresi, poteva avere una tipologia di servizio molto oneroso e che prevede rischi di aumento sensibile dei costi, suggerendo loro le possibili soluzioni alternative e meno costose. Oggi, nonostante le ripetute richieste dell’Amministrazione comunale, abbiamo saputo da un consigliere comunale che Hera ha invece fatto recapitare a diverse aziende del nostro territorio lettere di ipotesi di fatturazione che contengono un evidente errore di calcolo”. L’assessore fa sapere che il Comune ha immediatamente chiesto a Hera di provvedere a una sollecita comunicazione “che serva ad avvisare persone e imprese, sia per informarli e per consentire loro di correggere e riparametrare – se lo desiderano – la tipologia di servizio offerto e sia di avvisare in modo diretto dell’errore di calcolo presente nella ipotesi di fatturazione. Hera si è, ovviamente, resa disponibile a chiarire immediatamente, in modo diretto, ogni destinatario delle lettere sbagliate, scusandosi dell’accaduto”.
Ad ogni modo Caterina Ferri ha voluto “sgridare” il Gruppo Hera e “sollecitarlo a una maggiore cura e attenzione” per evitare ulteriori errori: “Vanificare i risultati raggiunti sulla raccolta differenziata, grazie all’impegno di cui hanno dato prova la gran parte dei nostri concittadini, con questa tipologia di disattenzioni da parte del gestore, non è certo la modalità più opportuna di riconoscere tale indiscutibile impegno. Inoltre, per i ritardi nelle comunicazioni da parte di Hera, sarà “l’Osservatorio dei rifiuti” la sede naturale in cui valutare anche con le associazioni delle imprese, come calmierare eventuali costi aggiuntivi che non derivassero dalle scelte degli imprenditori ma dai disservizi di Hera”.
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