Eventi e cultura
12 Luglio 2018
Sara Gerini racconta la sua battaglia a sostegno del diritto delle persone sorde di fruire di conferenze e programmi televisivi con l’ausilio della tecnologia

Tutte le sfumature della sordità in #facciamocisentire

di Redazione | 2 min

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

di Lucia Bianchini

“Mi ha colpito molto Sara, si mette in gioco e sta portando avanti una battaglia molto importante.  Quello che ha scritto non è solo un libro di emozioni, ma è anche un documento in cui ci racconta un mondo vastissimo che noi non conosciamo: come lei stessa ha scritto, gli Eschimesi hanno moltissimi nomi per definire la neve, come i sordi hanno tante sfumature diverse di non sentire”. Con queste parole Anna Quarzi, direttrice dell’Istituto di Storia Contemporanea ha definito #facciamocisentire di Sara Giada Gerini, presentato mercoledì 11 luglio a Palazzo della Racchetta. L’evento è stato promosso da Ferrara Film Festival, Lions, Emi, Aiga e associazione ‘cervelli in movimento’.

Sara Gerini, sorda dalla nascita, con un video condiviso tramite facebook rivendica il diritto delle persone sorde di poter fruire della televisione tramite la presenza di sottotitoli 24 ore su 24, e anche di eventi come conferenze o seminari con la sottotitolazione in diretta. Questa tecnica è stata sperimentata durante l’edizione 2018 del ‘Ferrara film festival’, in cui sono stati sottotitolati sia i film, sia gli eventi.

Nel libro #facciamocisentire, nato su spinta di Claudio Venturelli, che ha conosciuto per caso Sara a Roma, con un linguaggio semplice e accattivante – come lo ha definito Anna Quarzi – Sara racconta la sua storia, del sostegno che ha sempre avuto dai suoi genitori e della loro tenacia nell’insegnarle a parlare, di come i suoi fratelli la coinvolgessero nelle loro attività: “Non mi rendevo conto di essere sorda – spiega l’autrice -. Guardavo molto le persone e credo per istinto ho imparato a leggere le labbra. Amavo la pallavolo e guardavo il cartone animato ‘Mila e Shiro’ che non aveva sottotitoli, guardavo solo le immagini che si muovevano e immaginavo io i dialoghi. Dopo 20 anni l’ho rivisto sottotitolato e sono rimasta molto delusa perché i dialoghi erano diversi da come li avevo immaginati”.

L’incontro dell’11 luglio è stato sottotitolato in diretta da Fiadda, associazione che con il patrocinio della regione Emilia Romagna sostiene il progetto “Abbattere le barriere della comunicazione”.

“Più volte abbiamo manifestato alla Regione la necessità di avere strumenti per poter far partecipare le persone sorde alla vita collettiva, come conferenze, eventi, seminari – ha raccontato Lucia Brasini di Fiadda – e lo scorso anno abbiamo avuto un finanziamento di 50 mila euro per creare questo progetto, molto articolato. Le barriere oggi non sono solo quelle uditive, ma soprattutto culturali. Come associazione non vogliamo solo fornire un servizio dedicato alle persone sorde, ma incrementare la buona prassi della sottotitolazione”.

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