Riva del Po
12 Luglio 2018
Ok dall'Assemblea legislativa per il referendum a Formignana-Tresigallo e Berra-Ro

Unanimità in Regione per le fusioni, si vota a ottobre

di Redazione | 4 min

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Il processo di fusione dei quattro comuni ferraresi è entrato nella sua fase finale. Con il voto all’unanimità dell’Assemblea legislativa della regione Emilia-Romagna, infatti, il percorso amministrativo è giunto al termine e ora la parola passa ai cittadini di Formignana e Tresigallo e a quelli di Berra e Ro.

Le fusioni sono previste a partire dall’1 gennaio 2019, dopo un referendum consultivo che si prevede di organizzare nella prima metà del mese di ottobre. Le elezioni degli organi dei nuovi Comuni che si costituiranno potranno avvenire solo nella primavera 2019, mentre gli attuali organi comunali decadranno dall’1 gennaio 2019. Nei primi mesi del prossimo anno gli eventuali nuovi Comuni nascenti da fusione saranno retti da Commissari prefettizi.

“Il processo di fusione tra questi Comuni è pressoché fisiologico – dichiarano all’unisono i consiglieri ferraresi Paolo Calvano e Marcella Zappaterra – perché fin dal 2009, all’interno dell’Unione “Terre e fiumi” condividono servizi in forma unificata. Oltre a ciò sono innumerevoli le similitudini nella composizione delle relative comunità e delle attività produttive prevalenti”.

Grazie alla normativa vigente, queste fusioni si dovrebbero tradurre anche in un cospicuo aumento delle risorse a loro disposizione (12 milioni in dieci anni per Formignana-Tresigallo e 15 milioni nello stesso arco temporale per Berra e Ro), ma il processo amministrativo che proprio oggi è giunto al termine non ha solo questa finalità.

“Non si avvia un processo lungo e complesso come questo solo per avere maggiori risorse a disposizione – proseguono Calvano e Zappaterra – ma semmai è vero l’esatto contrario. Attraverso le fusioni si riconosce una volta di più l’esistenza di un’unica comunità e un unico soggetto amministrativo, arrivando a ripristinare una verità storica che risale alla fine del Quattrocento e che fu cancellata con una contestata Legge del Regno d’Italia nel 1908. Nell’ambito di comunità particolarmente coese, la volontà degli amministratori è di continuare a fornire servizi alla cittadinanza di un certo valore e il meccanismo premiale delle maggiori risorse a disposizione in caso di fusione è un incentivo e non certo il motivo principale per questo percorso”.

“La fusione tra Tresigallo e Formignana – specifica Calvano – avrà delle ricadute concrete e pratiche: permetterà una migliore capacità progettuale per i bandi pubblici, consentirà il mantenimento sul territorio di una piccola squadra per le piccole manutenzioni, potrà garantire sgravi fiscali alle piccole imprese,  porterà all’erogazione di servizi scolastici di qualità a costi inferiori a quelli attuali e tanto altro ancora. Il voto all’unanimità di oggi è quindi un buon auspicio per il prossimo referendum”.

“La fusione tra Berra e Ro – conclude Zappaterra – potrebbe essere riassunta in un semplice gioco di parole: essere efficienti per essere efficaci. Solo attraverso un nuovo Comune di 8mila abitanti, già inserito nelle aree interne, si possono mantenere e migliorare i servizi ai cittadini e alle imprese”.

Parere favorevole per entrambi i referendum anche da Alan Fabbri, capogruppo della Lega, anche se non manca qualche distinguo.  “Ritengo che la fusione tra Tresigallo e Formignana sia assolutamente positiva mentre per quella tra Berra e Ro manca un convincente studio di fattibilità”, afferma Fabbri. “Ho votato a favore dell’indizione dei referendum consultivi per entrambe le situazioni relative al ferrarese, convinto che debbano essere i cittadini ad esprimersi su un tema tanto importante – spiega Fabbri -. Per quanto riguarda Formignana e Tresigallo la situazione è chiara: si tratta di due collettività che per tanti aspetti lavorano già in sinergia, diversi uffici sono già in rete e anche i dipendenti dell’ufficio Segreteria, dell’ufficio Tecnico, della Ragioneria e dell’area Servizio al cittadino sono condivisi tra i due enti”, spiega ancora Fabbri. “La fusione dei due Comuni rappresenta un’opportunità che va assolutamente colta e che nulla andrebbe a togliere all’identità delle due comunità: Formignana rimarrebbe sempre Formignana e così Tresigallo. Mentre al nuovo ente spetterebbe 1,2 milioni di euro all’anno, per ben dieci anni, somma che i nuovi amministratori potrebbero ulteriormente investire sul territorio, visto e considerato che già oggi i due Comuni presentano i conti di bilancio in perfetto ordine”.

Nel caso di Formignana e Tresigallo i benefici della fusione sono ben chiari anche grazie ad uno “studio di fattibilità molto preciso e dettagliato che ha evidenziato in tutta nitidezza come dalla fusione sortirebbero solo benefici per ambedue le collettività”, aggiunge Fabbri. “Stessa cosa non si può dire, invece, per quanto riguarda la fusione di Berra e Ro, al momento non supportata da studi approfonditi che diano evidenza dei risultati a breve e lungo termine della trasformazione in un unico ente”.

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