Jolanda di Savoia. È sempre più profonda la spaccatura tra la giunta comunale e l’opposizione in Consiglio a Jolanda di Savoia, ma non per ‘normali’ questioni politiche: si tratta ora di una questione di regolare svolgimento dell’attività istituzionale.

E a fare la voce grossa, come già accaduto per il bilancio, è il gruppo consiliare Alternativa Civica, che ha deciso di non partecipare all’assemblea convocata per la sera di lunedì 9 luglio, in aperta polemica con l’Amministrazione comunale, “ritenendo inutile la presenza”.

Il gruppo contesta che “nonostante il coinvolgimento della Prefettura, già dall’ottobre 2017, ed i conseguenti richiami degli uffici prefettizi al fine di “sanare le citate irregolarità”, anche in questa occasione non sono stati inseriti nell’ordine del giorno i verbali delle sedute dei consigli precedenti. Appare opportuno ricordare – afferma la consigliera Elisabetta Pezzoli – che è da febbraio 2017 che non vengono approvati i verbali delle sedute di consiglio con le dovute trascrizioni (come prevede la normativa), e a tal proposito si pongono interrogativi sulla esecutività di tali atti”.

Altra contestazione è che “non vengono pubblicati sull’albo pretorio dell’ente le determinazioni e le delibere di giunta: pertanto, non ci è dato sapere cosa e come si spende e cosa si fa in questo comune che, occorre ricordarlo, ha registrato un disavanzo di 2.361.000 euro per il 2017”. In effetti, da una rapida verifica nel sito internet del Comune di Jolanda, la pubblicazione di ordinanze, delibere e determine si ferma al dicembre del 2017, mentre la sezione albo pretorio per il 2018 include due sole pubblicazioni dirette del Comune, una per l’approvazione di un concorso e l’altra, la più recente, è la delibera del Consiglio che approva il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario.

Pezzoli contesta, inoltre, che “anche il punto oggetto di discussione nel consiglio comunale del 9 luglio non risulta completo. In particolare si fa riferimento a due deliberazioni di Giunta, n.37 del 05/04/ 2018 e n . 55 del 10/05/2018, mai comunicate alla capogruppo di minoranza, mai pubblicate e nemmeno allegate agli atti del consiglio odierno. Di conseguenza non siamo in grado di esprimere nessun parere e giudizio sul punto inserito. Ancora una volta viene ostacolato ed impedito l’esercizio delle nostre funzioni e nella sostanza non riusciamo ad adempiere al nostro dovere di consiglieri comunali. Basta collegarsi al sito dell’ente per avere l’ulteriore riconferma di quanto segnalato, con particolare riferimento agli adempimenti sulla trasparenza, tra l’altro sollecitati dallo stesso Revisore dei conti nei recenti pareri trasmessi all’Ente. In questo paese – conclude la consigliera – non ha senso la presenza di una minoranza e se non ci dimettiamo è solo per rispetto delle persone che hanno creduto in noi. Quindi, con fatica, amarezza e profonda delusione porteremo a termine il nostro impegno”.