Comacchio
5 Luglio 2018
Si uniscono le forze per un progetto di raccolta e catalogazione del materiale raccolto su fondali e spiagge. Fabbri: "Ma serve un fondo di solidarietà nazionale"

‘Fishing for Litter’, i rifiuti portuali non avranno più segreti

di Redazione | 4 min

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Comacchio. Censire i rifiuti portuali per pianificare correttamente interventi protettivi, ma anche per sostenere attività ispettive e di repressione. È l’obiettivo di ‘Fishing for Litter’, il progetto sperimentale che a Comacchio mette insieme Comune, società di raccolta, Capitaneria, Legambiente e pescatori, che uniscono le forze per combattere un problema all’ordine del giorno per il litorale: la massiccia presenza di rifiuti sui fondali, che si affiancano a quelli spiaggiati.

Due piaghe per l’ambiente costiero, ancor di più se si tratta del territorio posto alla foce del ‘grande fiume’. Mossi dall’obiettivo comune di contrastare un fenomeno che danneggia l’ambiente (ma anche l’economia locale) e di sanificare mare e spiagge, gli attori coinvolti hanno siglato un apposito protocollo sperimentale che permetterà di elaborare dati specifici su quantità e qualità del ‘raccolto’, grazie all’impegno dei volontari di Legambiente, quotidianamente alle prese con la separazione e la catalogazione dei rifiuti portati a terra da 43 imbarcazioni afferenti alla cooperativa Piccola Grande Pesca di Porto Garibaldi.

“In trent’anni di attività di ‘Spiagge Pulite’ – racconta Marino Rizzati, presidente di Legambiente Delta Po –  abbiamo assistito a cambiamenti significativi: se prima le quantità erano ridotte e le qualità miste, oggi ci troviamo di fronte a quintali di plastica. Un problema sentito a livello globale, come dimostra anche l’attenzione dell’Unesco, che ha lanciato la campagna annuale ‘Sky Ocean Rescue’. La nostra idea di attivare un progetto che potesse affrontare e analizzare il fenomeno ha incontrato largamente il favore degli interlocutori riuniti qui oggi”.

Come nota il tenente Francesco Luciani della Capitaneria di Porto Garibaldi, “finora i pescatori del luogo hanno contributo a raccolta e smaltimento dei rifiuti portuali, conferiti però come indifferenziato. Da oggi e fino a dicembre, grazie all’ulteriore impegno loro e di Legambiente, otterremo dati attendibili che ci consentiranno di mettere a punto strumenti di contrasto più efficaci. L’ottimo risultato di questa sperimentazione è già intuibile in partenza, considerato il numero di imbarcazioni che hanno deciso di aderire: allo stesso progetto in altre marinerie laziali e toscane hanno preso parte molti meno operatori, una decina al massimo. Questo dimostra una notevole sensibilità”.

Felici di contribuire al benessere di un luogo che rappresenta per loro il presente e il futuro, i soci pescatori della ‘Piccola Grande Pesca’ rappresentati dal presidente Ariberto Felletti: “Finalmente una collaborazione strutturata”. “Non pensavo di trovare in loro così tanta sensibilità – confessa Alida padovani, consigliere di Clara – e siamo consapevoli del loro impegno, che a noi permetterà di smaltire correttamente le varie tipologie di rifiuto”. “La collaborazione dei pescatori – aggiunge Lorenzo Frattini, presidente Legambiente Emilia-Romagna – non è scontata, considerati i loro ritmi di lavoro usuranti”.

Sempre Frattini elogia il progetto comacchiese per “la velocità con cui è stato messo in piedi, per la disponibilità immediata dei soggetti coinvolti e la loro competenza. Quella dei rifiuti in mare è una delle emergenze più trascurate negli anni, ma oggi si avverte una generale maggiore consapevolezza. Quello che ancora manca è una normativa nazionale chiara, che dia la linea a istituzioni e associazioni. Nel frattempo la nostra Regione e, in questo territorio, Clara (che ritengo una delle migliori multiutility regionali) danno segnali importanti. Da parte nostra continueremo a fare opera di sensibilizzazione e lotta all’inquinamento da plastica, con attività che coinvolgono giustamente anche i territori interni, con la pulizia di corsi d’acqua e torrenti che arrivano a mare”.

Proprio su questo aspetto insiste il sindaco Marco Fabbri, che dopo le lodi ad un progetto che vede il territorio “fare squadra per ottenere risultati” ricorda come sia auspicabile un fondo di solidarietà nazionale che sostenga chi, come Comacchio, si fa carico di uno smaltimento imponente di rifiuti portati dal fiume. “Una voce importante dei nostri bilanci, parliamo di mezzo milione di euro. Sono anni che lottiamo per ‘socializzare’ questa spesa. Nel frattempo siamo costantemente impegnati in azioni di tutela e protezione del nostro ambiente costiero, e posso dire che la sensibilità verso certe emergenze è senz’altro cresciuta da parte della comunità, come dimostra anche l’attività dei volontari di Legambiente, che speriamo possano essere sempre più numerosi”.

Poche ore prima della firma del protocollo, i volontari hanno come di consueto ‘battuto’ la banchina per classificare i rifiuti raccolti nelle reti da pesca. Dal campionamento di 14 barche abbiamo contato 564 unità di rifiuto, delle quali il 96% era materiale in plastica. Un primo report sull’attività sperimentale di ‘Fishing for Litter’ sarà pubblicizzato a fine mese, in corrispondenza del fermo pesca.

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