Lido Estensi. C’era un’estorsione dietro l’incendio del 10 agosto 2017 al bazar “Sogni del mondo” di Lido Estensi. E c’era dunque un estorsore, che voleva eliminare un concorrente, ad architettare tutto.
Nella giornata di mercoledì 4 luglio, dopo quasi un anno di indagini minuziose, i carabinieri di Comacchio hanno arrestato un uomo del Bangladesh, Arif Sjed, 44 anni. Gli uomini dell’Arma hanno collegato i puntini, aggregando investigazioni risalenti alla primavera precedente per una tentata estorsione, sempre ai danni dei due titolari del bazar, anche loro provenienti dal Bangladesh.
E, infatti, quell’incendio – provocato materialmente da Giacomo Porcu (che ha patteggiato) e Ovidiu Barbascu (condannato in primo grado), a cui era stato promesso del denaro, non ricevuto perché arrestati il giorno stesso del fatto – era stato appiccato su commissione. Il mandante, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, era proprio Sjed, gestore di attività concorrenti ai Lidi, trasferitosi dopo i fatti ad Anzio, probabilmente perché sentiva la pressione degli inquirenti, dove è stato catturato dai militari. L’incendio, anticipato da una detonazione, aveva devastato il negozio, rendendo inagibile anche l’abitazione al piano superiore, costringendo il proprietario a trasferirsi.
I carabinieri sono stati abili nel collegare l’incendio alla tentata estorsione, in cui ai titolari del bazar era stata chiesta – da tre persone, Sjed e due non identificate, che usarono anche delle armi per essere più convincenti – una cifra tra i 5 e i 10mila euro, con l’invito a lasciare l’attività su cui stavano già indagando. Tentata perché fu senza effetto: i due commercianti non cedettero e, anzi, si rivolsero subito ai carabinieri, collaborando dall’inizio alla fine delle indagini. “È stato bello – commenta durante la conferenza stampa tenuta a Ferrara il comandante della compagnia di Comacchio, il capitano Andrea Coppi – riscontrare la fiducia nelle istituzioni e nei carabinieri del luogo, fin dal primo tentativo estorsivo”.
A poco è valso il tentativo dell’arrestato di depistare le indagini, facendosi passare come vittima e fornendo indicazioni dettagliate su posti e luoghi e orari in cui avrebbe lui ricevuto minacce e furto di merce. Proprio la sua smania per i dettagli lo ha tradito: “La ricostruzione minuziosa ci ha permesso di appurare che quanto raccontato non era corrispondente al vero”, spiega Coppi.
Arif Sjed si trova ora detenuto nel carcere di Velletri.
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