Comacchio
5 Luglio 2018
Una delegazione ha incontrato la direzione del Distretto Sud Est dell’Ausl per affrontare i “nodi” problematici emersi gli anni scorsi sull'ospedale

Consulta Popolare in azione: monitorati Scanno e San Camillo

di Redazione | 3 min

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Comacchio. La Consulta Popolare San Camillo procede con le azioni programmate dall’assemblea dei soci e mirate al monitoraggio del territorio e delle strutture sociali comacchiesi.

Nella giornata del 24 giugno scorso è stata monitorata la situazione dello scanno di Comacchio (la punta più a nord della costa comacchiese, delimitata dalla foce del Volano, dalla riserva integrale boschiva, dai vivai di vongole e cozze e dallo stabilimento balneare Il Cormorano). Il sopralluogo ambientale ha prodotto numerosi rilevamenti fotografici che, unitamente a una relazione illustrativa, verranno inoltrati alle autorità al fine di comprendere a chi spettano le competenze di conservazione e tutela di un ambiente unico e suggestivo e quali interventi è possibile realizzare in modo non sporadico ma programmato.

Il 2 luglio scorso, invece, una nutrita delegazione, guidata dal presidente Gelli, è stata ricevuta dalla direzione del Distretto Sud Est dell’Ausl (Bacchi, Mazzanti, Arcudi e il coordinatore Carli). L’incontro-confronto si è protratto per circa due ore, rappresentando quasi il naturale prolungamento del confronto iniziato nella primavera del 2017 tra le associazioni comacchiesi, le locali forze politiche e la direzione generale Asl attorno al “tavolo” prefettizio. Da allora, infatti, la Commissione Sanitaria Comunale non risulta più convocata e la Consulta Popolare addirittura estromessa dai suoi lavori. Non c’è stato il tempo di effettuare il sopralluogo vero e proprio della struttura che verrà fatto in altra data.

Particolare attenzione è stata attribuita ai “nodi” problematici su cui si era sviluppato il dibattito (e la polemica) degli anni scorsi e cioè la Chirurgia Ambulatoriale, la Fisiatria Riabilitativa e il Punto di Primo Intervento. Per quanto riguarda la Chirurgia, le attività connesse si svolgono in due sedute settimanali; il martedì per lo più si praticano interventi di piccola chirurgia e il giovedì si effettuano interventi oculistici (cataratta). Al 28 giugno risultano 322 interventi oculistici: un risultato significativo. Senza dimenticare che l’ambulatorio è stato dotato della nuova attrezzatura di Tomografia Ottica Computerizzata. Attivato anche l’Ambulatorio Chirurgico Proctologico, d’intesa con Unife. E’ in fase progettuale il trattamento ambulatoriale dello scompenso cardiaco. Il Punto di Primo Intervento, affiancato dalla postazione del 118, vede in azione professionisti motivati in grado di effettuare diagnosi coerenti mediante l’uso dell’Ecografo: al 28 giugno sono stati trattati complessivamente 423 pazienti, di cui 30 ricoverati in Ospedale, 1 trasportato con Ambulanza assistita e 87 inviati ai Medici di Medicina Generale. Per quanto riguarda la Fisiatria Riabilitativa, sono attive al quarto piano ben quattro palestre, aperte sia agli utenti interni sia agli utenti esterni: vi operano tre fisioterapisti e un medico fisiatra.

Ma il confronto si è sviluppato anche su altre problematiche: la presa in carico dei pazienti-utenti, la Neuropsichiatria Infantile (c’è un bando per l’assunzione di 4 Neuropsichiatri), l’Ospedale di Comunità e l’obiettivo cogente di “massimo 20 giorni di ricovero”, i criteri stabiliti per la Centrale Unica delle Attività Assistenziali, la comunicazione, l’informazione, la relazione medico-paziente, la Medicina di Gruppo, il Poliambulatorio (tra cui quello di Bronco-pneumatologia cronico ostruttiva), il Progetto Accoglienza (dal febbraio 2019), il nuovo Sportello Integrato Socio-Sanitario (al piano terra), la Pediatria di Gruppo, di Comunità e il punto prelievi infanzia, l’Igiene Pubblica, i nuovi Piani di Zona e il Piano delle Performances. La dottoressa Bacchi ha anticipato la notizia di un convegno, a Comacchio, nel prossimo autunno, sulle Case della Salute, a cui verrà invitata anche la Consulta Popolare, che ha chiesto di darsi ulteriori appuntamenti di monitoraggio con una cadenza almeno semestrale.

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