Portomaggiore
5 Luglio 2018
In una cinquantina al centro civico. Minarelli al ministro dell'Interno: "Modifichi il sistema accoglienza e sospenda i trasferimenti"

Runco, incontro ad alta tensione sui migranti. E Minarelli scrive a Salvini

di Redazione | 5 min

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di Martin Miraglia

Runco. Non è stato risolutivo e solamente in parte chiarificatore l’incontro di martedì sera sui migranti al centro civico di Runco, frazione di Portomaggiore, alla vigilia dell’arrivo di ulteriori 13 richiedenti asilo che si aggiungerebbero ai 7 già ospitati nella frazione che, stante della sua popolazione di pochissime centinaia di persone, si dimostra restìa all’idea di dover accettare la presenza di una seconda casa adibita a rifugio ad appena pochi metri da quella già stabilita mesi fa.

“Sono disponibile ad ascoltare, ma non entrerò nel merito delle discussioni partitiche”, ha detto in prima battuta il sindaco di Portomaggiore Nicola Minarelli, di fronte a una cinquantina di residenti e dei capigruppo in consiglio comunale, prima di riassumere quanto già successo fin qui.

Il sindaco ripercorre l’assegnazione alla cooperativa ‘Un mondo di gioia’ della ‘Villa Maria’, gli incontri con il prefetto durante i quali “ho espresso le mie perplessità visto che già nel 2016 avevo chiesto di esonerare Portomaggiore dal sistema di accoglienza considerata la quota consistente di stranieri già presente in città”; e poi la lettera ufficiale al rappresentante del governo e le rassicurazioni ricevute in tema di ordine pubblico e integrazione — ovvero persone ‘selezionate’ in Italia già da un anno e con una parziale conoscenza della lingua, più un supporto alle forze dell’ordine — e i dinieghi su una modifica o un annullamento del bando sull’accoglienza emesso dalla prefettura.

Dopo di lui tocca all’ad della cooperativa, Antonietta Vettorato, che per prima cosa spiega di “non lavorare solo con i migranti ma di essere a capo di una cooperativa sociale a tutto tondo“, poi spiega che “facciamo accoglienza ai migranti perché ho avuto la fortuna di viaggiare e conosco le problematiche degli stranieri, e pensiamo di essere d’aiuto con la nostra esperienza. Se non facciamo integrazione rischiamo che queste persone possano fare dei malanni”.

Nel progetto presentato alla prefettura sono previsti un operatore presente nella struttura 24 ore al giorno e la presenza di un mediatore culturale, oltre all’insegnamento dell’italiano ai fini del conseguimento della patente “perché poi possano gestirsi per conto loro”. Il tono di voce è conciliatorio, il discorso pieno di ottime intenzioni, ma si rivela un disastro di pubbliche relazioni.

A questo punto infatti ‘si prenota a parlare’ il responsabile provinciale immigrazione della Lega Nicola Lodi, che subito coglie la palla al balzo per polemizzare con la coop che da qui in poi soprannomina ‘mai una gioia’: “Visto che ha fatto tanti viaggi ha mai provato ad aiutarli a casa loro?”. Le voci si alzano, i toni si intensificano, Minarelli prova a stopparlo riuscendo solo a far fare la parte della vittima a Lodi e a Gian Carlo Lombardi, che si alzano ed escono dalla saletta sventolando un boicottaggio di una riunione “in cui non si può parlare”.

Si fermeranno nelle adiacenze della struttura comunque, e la scena si ripeterà ancora nelle tre ore di discussione con i cittadini che però ormai, a ondate, si fanno più spavaldi. “Sono ragazzi abbandonati a se stessi, non hanno da mangiare, prima o poi delinquono. O voi fate miracoli?”, chiedono provocatoriamente i residenti insieme a “Perché devono andar via gli abitanti di Runco perché voi ne mettete troppi?”, o “Non vi siete posti il problema di fare un sopruso? L’avete fatto di proposito?”. “Il futuro non lo conosce nessuno, se iniziassero a parlare con i residenti cosa succederebbe?”, prova a ribattere Vettorato. “Accettate, spaccio, a Ferrara succede tutti i giorni”, risponde uno prima che qualcuno con toni più pacati provi a mettere un freno: “Non è questione di non accoglienza o rifiuto, ma quando è troppo è troppo”.

Di sistema sbagliato parla anche Minarelli, secondo cui “a volte sembra si tratti di nomadismo a forza di farli spostare”. Lodi lo incalza ancora presentandogli tre ‘opzioni’: presenziare alla manifestazione di giovedì insieme alla Lega, in quel caso senza bandiere, di sospendere il bando, oppure sfidare la prospettiva di vedere sfilare insieme al Carroccio iscritti storici della sinistra. Lui non raccoglie la provocazione e invece annuncia l’invio nel corso della mattinata di ieri di una lettera protocollata, all’attenzione del ministro dell’interno Matteo Salvini.

“Le chiedo di intervenire tempestivamente per modificare il sistema della gestione: lei è l’unico ad avere potere di intervento e ripongo in lei le mie aspettative”, si legge nella missiva che poi spiega il fenomeno con il quale “la nostra comunità si trova a convivere da 15 anni” e poi più nel dettaglio l’affaire Runco. “Avanzo la forte richiesta di intervenire sulla gestione corrente di questo fenomeno interrompendo i nuovi trasferimenti“, scrive ancora Minarelli a Salvini che poi a corredo della lettera istituzionale rilascia anche un commento personale.

Chi vuole risolvere i problemi credo si comporti in questo modo e attivi tutti i canali istituzionali e soprattutto idonei a poter risolvere i problemi – mettere nero su bianco il sindaco -. Chi vuole strumentalizzare attiva altre iniziative roboanti, ma puramente simboliche e atte esclusivamente a racimolare consenso elettorale a vantaggio di qualcuno e non certo per il bene di tutti. Se c’è qualcuno che può risolvere il problema e impedire l’arrivo questo qualcuno è stato attivato e lo è stato dal sottoscritto. Vedremo nelle prossime ore se coloro i quali intendono strumentalizzare Runco e i suoi cittadini decideranno di fare solo scena o se invece vorranno stare al fianco di chi sta provando correttamente a risolvere questa delicata situazione”.

Fin qui, comunque, nessun passo avanti è da registrare, e il prossimo atto rimarrà la manifestazione della Lega di giovedì sera.

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