Calcio
24 Giugno 2018
Presentata la collaborazione tra i due noti enti di promozione sportiva, per la prima volta insieme nella prossima stagione

Uisp e Csi: un campionato unico per la nuova Superlega Calcio

di Redazione | 2 min

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Dopo anni di contrasti, finalmente è tempo di deporre le armi e fare fronte comune per il bene dello sport di Ferrara e provincia. Uisp e Csi infatti inizieranno una stretta collaborazione che porterà l’unificazione dei propri campionati di calcio a undici, a cinque, over 35 e femminile in una unica grande competizione che sarà svelata il 4 luglio. Prevista anche una stretta collaborazione con la Spal e una estensione del progetto anche ad altre discipline sportive.

Un passo in avanti importante dunque dal punto di vista politico e sportivo come sottolinea Matteo Provasi, presidente Csi di Ferrara: “Non è mai successo che due dei principali enti di promozione sportiva smettessero di farsi la guerra ma costruissero un progetto comune per offrire servizi migliori agli sportivi amatoriali. Si tratta anche di un passaggio politico importante dato che risponde alle ripetute sollecitazioni del Coni e dell’Amministrazione Comunale. E’ una risposta netta sulla nostra capacità di unirci a favore della collettività condividendo i campionati di calcio a 11 e a 5”.

Sulla stessa linea d’onda anche Enrico Balestra, numero uno di Uisp Ferrara: “C’era una percezione che ormai le nostre relazioni stessero cambiando, abbiamo deciso questo cambiamento anche per una questione di programmazione da qui ai prossimi cinque anni. Si è ragionato poi sul mantenere i costi invariati e sostenibili per le squadre, alzando l’asticella dei servizi offerti invece di farsi una guerra tra poveri. Il nostro movimento sportivo dev’essere sempre più credibile e sostenibile”.

A dare la sua benedizione a questo ‘matrimonio’ è l’assessore allo sport Simone Merli: “Parto ringraziando questi enti di promozione sportiva che mantengono vivi tanti campi di calcio in tutta la provincia. Le normative e l’aspetto demografico hanno portato ad una progressiva diminuzione delle squadre, questa è quindi una scelta che va nella giusta direzione perché l’esperienza ci insegna che chi si divide poi chiude”.

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