Un attacco al sindaco e alla sua amministrazione comunale, con invito abbastanza esplicito alle dimissioni, e l’annuncio di una nuova manifestazione in Gad, in quella via Ortigara che fu già teatro di uno scontro tra il corte del Carroccio e i clienti stranieri di un bar e che in questi giorni è al centro delle cronache sulla sicurezza in città.
Nicola Lodi, segretario comunale della Lega, attacca a testa bassa dopo la larga diffusione del video che testimonia l’ennesimo episodio di violenza in Gad e che anche il sindaco Tiziano Tagliani ha usato per chiedere a questore e prefetto un nuovo giro di vite.
“Non è più ammissibile una situazione del genere – afferma Lodi nella sua consueta diretta su Facebook -. Ho letto la lettera di Tagliani in cui chiede di intervenire. Dà la conferma di un sindaco ormai con i remi in barca, 11 mesi con questa terapia tutti i giorni non possiamo sopportarli. Quello che dà fastidio è che il Pd si attiva quando succedono queste cose, ma ottiene l’effetto contrario perché fa venire rabbia. Un anno fa la lega manifestò in questa via, ci aggredirono, ci diedero dei razzisti. Torneremo in strada – annuncia – in questa via, chiederemo agli amministratori di chiudere tutti questi negozi, il sistema c’è”.
“Oggi – incalza Lodi – non ho visto una pattuglia della Municipale: per quale motivo non è in massa qui dalle 17 fino alla mattina, a turni, a controllare cosa c’è in quei negozi? Mi ricordo il messaggio del questore Sbordone, con un gruppo interforze in cui c’erano tutti, un gruppo d’azione che entri e chiuda queste attività. Non è più tollerabile, la gente è barricata. Siamo arrivati a uno stato di assedio, è zona franca, territorio loro”, continua il segretario del Carroccio che individua già una soluzione tampone e la indica alla maggioranza che amministra la città: “La prima azione concreta che il Pd può fare è andare a casa, già con questa notizia risolverebbe un po’ la questione”.
Mentre la diretta continua, davanti a uno dei negozi viene inquadrata una scatola di cartone piena di targhe, per verificare le quali viene chiamata la polizia.
La diretta finisce poco più avanti, davanti al “punto d’ascolto” del Pd, chiuso. E Lodi ha una proposta anche per questo: “Apriamolo oggi e facciamo gruppo civico di controllo, o lo diamo alla polizia municipale”. Ma la critica tagliente è inevitabile: “Invece di aprire le porte, ricevere i cittadini e dare assistenza, c’è un pacchettino di volantini della festa dell’unità”.
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