di Simone Pesci
Ore 8.30. Per i 2500 maturandi ferraresi, ansiosamente seduti fra i loro banchi, è finalmente tempo di scoprire cosa gli ha riservato il destino. Alla lettura del nome Giorgio Bassani e il suo “Giardino dei Finzi Contini” sotto la tipologia “Analisi del testo”, un po’ di sorpresa c’è stata. E pensare che, nel 1934 a conseguire la maturità al liceo Ariosto di Ferrara sedeva fra i banchi proprio Giorgio Bassani. Nello stesso luogo, 84 anni dopo, Giovanni Iannucci, uno dei primissimi a completare la prova, spiega di averlo scelto perché “mi ero esercitato per fare l’analisti del testo ed era uno dei temi meno difficili”.
Bassani all’Ariosto pare andare forte ed è stato il tema trattato anche da Anita Nanni: “C’erano delle belle tracce, e alla fine ho scelto Bassani”. Frutto di tanta preparazione? Macchè. “Non ero – confida Nanni – preparata su di lui, ma credo che nell’analisi del testo, anche se rischioso, non si debba conoscere a fondo l’autore per evitare di inserire informazioni non necessarie. E’ stato bello vedere Bassani fra i temi perché è un autore importante, e legato alla città di Ferrara”.
Pure Alice Coviello ha trattato il brano del “Giardino dei Finzi Contini”, perché “mi sembrava fosse il più semplice, anche se l’autore l’avevamo studiato ai tempi della prima superiore – esclama -”. Non se l’è invece sentita, Giulia Sangiorgi, di trattare Bassani perché “lo conoscevo troppo poco. Ho virato sul saggio artistico-letterario, per parlare della solitudine a partire da un testo di Alda Merini. Le tracce? Poteva andare meglio, potevano essere magari più divertenti da sviluppare”.
A spanne, sembra invece che pochi, al liceo Roiti, abbiano scelto di giocarsi le proprie carte con Bassani, anche se qualcuno rivela di averlo preso in considerazione. “Abbiamo scelto il saggio tecnico-scientifico riguardante la bioetica e la clonazione perché il nostro forte” spiegano Andrea Avogadro e Francesco Manfredini.
“Ho fatto il tema su massa e propaganda perché Bassani non lo conoscevo nel profondo” spiega Mattia Droghetti, mentre Agnese Marabese – “ho sviluppato il tema sulla creatività perché si poteva spaziare di più” – rivela addirittura che “l’analisi del testo è stata sconsigliata pure dai professori perché a scuola non è stato trattato in maniera approfondita”.
“Tracce abbastanza interessanti e fattibili, ma Bassani non l’ho nemmeno preso in considerazione” rivela una sorridente Giulia Bulgarelli. Nemmeno il tempo di rilassarsi che è già tempo di seconda prova, che desta qualche preoccupazione in più. Qualcuno, all’uscita, dimentica pure di firmare e solo l’intervento di un professore nel cortile evita un pasticcio che poteva costare caro al maturando. Ansia da esami.
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