di Martin Miraglia

È stata presentata mercoledì mattina agli operatori economici e ai rappresentanti delle associazioni di categoria e degli ordini professionali la seconda variante, che segue la prima risalente al 2015, del regolamento urbanistico edilizio che vede due grosse modifiche e riqualificazioni — nell’area ex Marechiaro in via Ravenna e al distributore di carburante in via Traversagno — e che poi strizza l’occhio alle attività economiche con una serie di allentamenti nei regolamenti che ora includono quote, seppur minute, di ampliamento una tantum e altri alleggerimenti di divieti diversi.

“Su questa variante ci siamo orientati sulla riqualificazione d’uso e sul supporto alle imprese, forti dei dati sugli alloggi sfitti e sulla potenzialità edificativa”, ha spiegato l’assessore all’urbanistica Roberta Fusari che poi ha aggiunto che “sono arrivate una serie di proposte dagli operatori economici, alcune delle quali hanno trovato una risposta nella prima variazione, altre nel Poc e altre invece in questa seconda variazione” che verrà poi discussa in consiglio comunale lunedì. Non ci sono però solamente le imprese nel ‘mirino’ di questa variante: “Abbiamo inserito anche alcune specificazioni che consentano di essere più chiari su come vogliamo sia la nostra città, ovvero accogliente”.

La presentazione di dettaglio è stata poi affidata all’ingegnere Fausto Barillari secondo il quale “La variante è specifica ma comunque complessa, abbiamo cercato di riassettare il Rue per avere un provvedimento ponte verso il nuovo piano urbanistico generale”. Due comunque sono i punti focali della variante. La prima riguarda, come detto, l’area ex Marechiaro di via Ravenna per la quale “è stato stipulato un accordo che prevede una medio-piccola struttura commerciale alimentare, la tutela delle residenze, lo spostamento del verde e l’installazione di piste ciclabili”, mentre il secondo accordo è invece stato trovato per il distributore all’incrocio tra via Traversagno e via Modena “che aveva chiesto di ingrandirsi in un’area di proprietà che è stata riconosciuta dal Rue in cambio di un passaggio che garantisca il passaggio pubblico”.

Da qui, il resto delle modifiche sono adeguamenti alla normativa o modifiche minori che però potrebbero avere un impatto significativo sulla vita di tutti i giorni dei cittadini. La prima infatti riguarda quella sulle barriere architettoniche che andranno superate per tutti gli edifici pubblici e privati aperti al pubblico che subiranno una ristrutturazione totale, mentre per quelli nuovi viene posto il divieto alla loro creazione. Poi ci sono le questioni ambientali “ovvero di adattamento climatico”, perché il requisito che era facoltativo per la gestione delle acque meteoriche — ovvero la pioggia, essenzialmente — diventa obbligatorio anche in questo caso per le ristrutturazione e i nuovi edifici ad uso privato e ricettivo ai quali si aggiunge anche un obbligo di raccolta delle acque, per l’uso ai fini di irrigazione, di alimentazione delle cassette di scarico e delle lavatrici o il lavaggio auto, tramite il recupero in cisterna sotterranea o infiltrazione in falde.

L’ultima modifica ‘visibile’ della variante del Rue riguarda i parcheggi, d’estate vere e proprie isole di calore. Per quelli di almeno 300 metri quadrati infatti sarà obbligatoria l’adozione del 10% dello spazio ad aree verdi e la piantumazione di almeno un albero ogni cinque posti auto.