Politica
20 Giugno 2018
Il deputato Bignami: “È evidente che qui le finte politiche di integrazione si sono rilevate un fallimento totale”. La Lega in Regione difende Salvini e attacca il Pd: “L'Emilia sta già monitorando i rom”

Anche Forza Italia chiede di chiudere il campo nomadi

di Redazione | 4 min

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“Il Ministro dell’Interno valuti la chiusura del campo nomadi di via delle Bonifiche a Ferrara e proceda alla verifica di tutti i campi nomadi che insistono sul nostro territorio, regionale e nazionale. È evidente che qui le finte politiche di integrazione si sono rilevate un fallimento totale. In questi campi, finanziati e mantenuti con soldi pubblici, proliferano degrado e attività illecite”. Così il deputato di Forza Italia, Galeazzo Bignami, interviene sui recenti arresti avvenuti nell’ambito dell’operazione “Bonifica” messa a segno dai Carabinieri nel ferrarese, annunciando il deposito di una interrogazione al Governo.

“Da sempre siamo contrari al mantenimento dei campi nomadi sul territorio – prosegue Bignami -, realtà con costi sociali altissimi e sulle quali la sinistra si ostina a investire, in nome di una integrazione che non esiste e non può esistere in simili condizioni. Chi vuole integrarsi deve abbracciare diritti e doveri di un cittadino italiano, pagare le tasse e contribuire alla crescita della società in cui vive, è un principio basilare. Invece nella nostra Regione si fanno leggi ad hoc e si creano microaree, pagate centinaia di migliaia di euro, in deroga alle norme urbanistiche, per accogliere e ospitare chi dimostra di non volersi integrare”. “Ringraziamo il deputato Galeazzo Bignami per aver portato il tema in Parlamento – conclude Matteo Fornasini, consigliere comunale di Forza Italia -. La nostra posizione è nota da tempo così come è noto l’approccio buonista che sul tema hanno le amministrazioni di sinistra a qualunque livello. I campi nomadi in questi anni hanno assunto la caratteristica di zone franche e questo non deve più accadere”.

Intanto la Lega continua a battere il chiodo e – in difesa del suo segretario Matteo Salvini che ha proposto un censimento dei rom – attacca il Partito Democratico: “La querelle relativa alla legittimità di un censimento per Rom e Sinti non ha ragione di esistere, se non al fine di una mera strumentalizzazione politica, fra l’altro mal orchestrata, dalla sinistra contro il Segretario federale della Lega Nord, nonché ministro degli Interni, Matteo Salvini: forse nel quartier generale di Via del Nazareno non sono stati informati che la “rossa” Emilia-Romagna, feudo del Partito Democratico, sta già monitorando da anni la popolazione di Rom e Sinti sul territorio regionale, in virtù proprio di una sua Legge, la numero 11 del 16 luglio 2015”.

Il Gruppo Lega Nord in Regione ne approfitta così per chiedere conto alla Giunta dei dati emersi dal monitoraggio in essere sulle comunità di Sinti e Rom stanziati sul territorio. Il Gruppo del Carroccio ha infatti depositato oggi un’interrogazione, a prima firma Daniele Marchetti, nella quale chiede alla Giunta di viale Aldo Moro “quali siano i dati raccolti dal sistema informativo previsto dalla Strategia regionale per l’inclusione di Rom e Sinti”.

“Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha annunciato che il Viminale sta elaborando un dossier sulla popolazione Rom presente nel nostro Paese, immediate le critiche e strumentalizzazioni divampate, come al solito a orologeria, dalla Sinistra. Ebbene, forse qualcuno all’interno del Partito Democratico ha la memoria corta, oppure Martina e soci sono talmente allo sbando da non sapere che “il monitoraggio di Rom e Sinti è realtà dal 2015, in Emilia-Romagna”. Con la Legge regionale 16 luglio 2015 n.11, la nostra Regione si è posta l’obiettivo di superare “le aree di sosta dei nomadi presenti sul nostro territorio”. E lo ha fatto elaborando una “Strategia regionale per l’inclusione di Rom e Sinti”, attuata col supporto di uno specifico sistema informativo “capace di restituire costantemente una fotografia aggiornata degli insediamenti presenti in regione e di alcuni elementi qualitativi che, a loro volta, possano fornire spunti per una valutazione del cambiamento nel grado di integrazione di queste due comunità (scolarizzazione, lavoro, salute, ecc.)” affermano i consiglieri del Carroccio Alan Fabbri (capogruppo), Fabio Rainieri (vice-presidente Assemblea legislativa), Gabriele Delmonte, Matteo Rancan, Marco Pettazzoni, Andrea Liverani, Massimiliano Pompignoli e Stefano Bargi.

“Poiché tale Legge regionale prevede, attraverso la clausola valutativa (art.7, c.1), che l’Assemblea “attui un controllo triennale sui risultati raccolti” e che “la Giunta presenti una relazione contenente l’attività realizzata, i soggetti coinvolti e gli effetti prodotti” siamo dunque a chiedere, a tre anni dall’inizio del monitoraggio su Rom e Sinti, quali siano, ad oggi, i dati emersi” chiosa il documento del Carroccio.

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