Attualità
20 Giugno 2018
"Qui non esistono nero o turni da 24 ore, svolgiamo questi servizi da trent'anni e siamo controllati da tutti"

“Insulti alla nostra professionalità”, il volontariato sanitario risponde ai sindacati

di Redazione | 2 min

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“I sindacati insorgono perché dicono che è paradossale che i servizi di emergenza territoriale di Asl siano dati in gestione al volontariato. Però è una cosa che facciamo da 30 anni, abbiamo iniziato quando nemmeno esisteva il 118, e la normativa europea prevede l’affidamento prioritario al volontariato”. Rispondono con durezza alle segreterie provinciali dei sindacati i presidenti delle associazioni di volontariato che espletano i servizi di emergenza sanitaria riunitisi lunedì sera nella sede dell’Assistenza Pubblica Estense.

Attorno al tavolo, oltre al ‘padrone di casa’ Michele Gardin ci sono anche i presidenti di Nico Soccorso, Pubblica Assistenza Città di Portomaggiore, Voghiera Soccorso e Pubblica Assistenza Valle Pega. Stampe degli articoli dei giorni scorsi sulle prese di posizione dei sindacati sotto mano, rispondono punto per punto ad ogni contestazione. “Quanto diciamo è anche quanto affermato dal decreto legislativo 117/2017, che ha sostituito quella che era la legge quadro del volontariato ovvero la legge 266 del ’91”, aggiunge Gardin che poi difende la qualità del loro servizio “che deriva dalla formazione che fa la stessa Asl ed è la stessa che seguono le cooperative che i sindacati supportano”. Anzi, “siamo noi spesso a formare le cooperative che poi sfruttano queste competenze assumendo in vari casi i nostri volontari”, aggiunge uno dei presidenti, Paolo Periari.

“Non sono mai capitati turni da 24 ore, anche perché il massimo sono 12 ore”, contestano poi alle supposizioni dei sindacalisti prima dell’attacco: “Come loro tutelatno i lavoratori noi facciamo in cinque associazioni 40 lavoratori dipendenti con contratto collettivo nazionale Anpas — le associazioni di volontariato possono assumere personale per garantire lo svolgimento dei servizi, anche il personale prevalente dell’associazione dev’essere volontario, ndr —, e quello non è nero: sono retribuiti e formati. Questi lavoratori sono tutelati anche loro da Cgil, Cisl e Uil, che però non li tutela preferendo a loro le cooperative. Perché i sindacati non difendono anche i nostri lavoratori?”.

“È un’offesa”, conclude poi Gardini, “il nero nelle nostre associazioni non esiste, come si permettono quando poi vengono assunti i nostri volontari dalle cooperative? Questo è il discorso, non si può mettere in dubbio la qualità del servizio. Vogliamo ricordare alla Cgil chi siamo e cosa facciamo. Se facciamo  questo lavoro da trent’anni vuol dire che i requisiti li abbiamo, ed è giusto far sentire la nostra voce. Vogliamo dire all’opinione pubblica ‘noi siamo questi, non quelli che ci fanno apparire’. Anche perché in passato siamo già stati controllati sulle retribuzioni dalla Guardia di Finanza, dall’ispettorato del lavoro, dall’Agenzia delle Entrate e dall’Inps e nessuno ha avuto nulla da ridire”.

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