di Simone Pesci
Un piano, quello sociale-sanitario del distretto Centro-nord per il triennio 2018-2020, nato per declinare il piano Regionale sul territorio allo scopo di individuarne le priorità.
Lo ha presentato l’assessore alla Sanità Chiara Sapigni, giovedì pomeriggio, in commissione consiliare, con l’aiuto del direttore del distretto Centro-nord dell’Ausl Renato Cardelli e il dirigente comunale Mauro Vecchi.
Un lavoro lungo, che ha riunito attorno al tavolo “tutti gli enti del terzo settore, l’Ausl, la componente ospedaliera, le 2 Asp, ma anche le organizzazioni sindacali sono state coinvolte nella discussione” informa Sapigni. Un atto dovuto, perché su indicazioni della Regione, si “è dovuto abbandonare l’approccio di lettura per target, chiedendo invece trasversalità a tutti gli attori presenti sul territorio”.
Ne è nato in primis un “regolamento per la coprogettazione” spiega l’assessore, perché di fatto il piano “è in continua evoluzione, sulla base delle priorità d’intervento individuate di volta in volta, e non scolpito una volta per tutte per i prossimi 3 anni”. L’obiettivo è uniformare il piano d’azione del distretto Centro-nord di Ferrara in fatto di sanità, rivedendolo “anche in base alle risorse che ci darà la Regione, che quest’anno sono 1,6 milioni di euro”.
Bisognerà tenere conto di “alcune problematicità tipiche del nostro territorio”, afferma Mauro Vecchi, entrando nello specifico: “Viviamo in un contesto di forte denatalità, e la popolazione del territorio è sempre più vecchia. Tenendo conto di questo lotta all’esclusione, alla fragilità, alla povertà e l’attenzione alle problematiche dell’adolescenza sono dei temi importanti. Oltre al fatto di valorizzare il territorio e le strutture delle Case della salute”.
“Ferrara, come indice di vecchiaia tocca quota 248, 40-50 punti di media superiore alle altre città della Regione” sottolinea Renato Cardelli, che fa presente come il piano sociale-sanitario del prossimo triennio “non possa non tenerne conto”. Così come non può dimenticare “le persone anziane spesso lasciate sole, che è ancora più difficile assistere”. In questo quadro importanza fondamentale lo giocano le “Case della salute, uno degli obiettivi strategici. Fare salute, comunque, non si può fare se non insieme”.
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