Cronaca
13 Giugno 2018
L'imprenditore in manette per il nuovo stadio di Roma. Con la sua società detiene il 48% del complesso immobiliare ferrarese

Parnasi arrestato per corruzione. Metà del Palaspecchi è suo

di Redazione | 2 min

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C’è anche Luca Parnasi tra i nove arrestati nell’ambito di un’inchiesta su una presunta associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie di reati contro la pubblica amministrazione nell’ambito delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma.

L’imprenditore, proprietario della società Eurnova che sta realizzando il progetto dello stadio, è ancora molto legato alla città di Ferrara, nello specifico all’ex Palaspecchi, di cui detiene quasi la metà della proprietà. Il responsabile del gruppo Parsitalia, proprietario di Ferrara 2007, possiede infatti ancora il 48% della proprietà del complesso immobiliare.

La quota maggioritaria (il 52%) è passata l’anno scorso al fondo Ferrara social housing, in cui fanno parte diversi soggetti pubblici e privati, per avviare i lavori di recupero e ristrutturazione dell’ex direzionale di via Beethoven in cui sorgeranno le nuove Corti di Medoro.

A Ferrara 2007 spetta il compito di sviluppare progetti collaterali a quelli al momento in atto (come alloggi e uffici privati) per rigenerare l’intera area in un arco temporale di 10 anni, come previsto dalla convenzione urbanistica siglata il 26 maggio 2017 a Roma.

I carabinieri, nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo, oltre a Parnasi hanno arrestato cinque suoi collaboratori. Ai domiciliari ci sono invece Luca Lanzalone, presidente Acea che ha seguito, in veste di consulente per la giunta romana, il dossier sullo stadio che dovrebbe sorgere nella zona di Tor di Valle, il vicepresidente del consiglio regionale, Adriano Palozzi di Forza Italia, l’ex assessore regionale all’Urbanistica Michele Civita (Pd).

La tormentata vicenda del Palaspecchi aveva visto finire in manette anche un altro imprenditore legato alla riqualificazione dell’ex direzionale di via Beethoven: l’imprenditore Sergio Vittadello, presidente dell’omonimo gruppo di costruzioni che fa parte del fondo immobiliare che deve realizzare il progetto di recupero dell’immobile. Il presidente di Intercantieri Vittadello Spa, appaltatore del progetto, fu arrestato a marzo 2016, e poi rilasciato, per tangenti da 160mila euro all’Anas.

Va sottolineato che entrambi i casi non sono legati agli affari ferraresi dei due imprenditori.

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