Codigoro. L’8 giugno, data dell’incontro di fine anno dei gruppi del Serra Club di Ferrara, Pomposa e Bologna, è coinciso con la Solennità del Sacro Cuore di Gesù e con la Giornata di santificazione sacerdotale.
L’arcivescovo Gian Carlo Perego per l’occasione ha celebrato la messa nell’Abbazia di Pomposa e, nel corso dell’omelia, ha spiegato come quello di Dio sia un amore “per il suo popolo che trova segni concreti nell’amore e nel servizio dei nostri presbiteri alle parrocchie loro affidate, come ho potuto concretamente sperimentare nella visita a tutti i presbiteri e a tutte le parrocchie della nostra Arcidiocesi in questo mio primo anno di ministero”.
“Un amore e un servizio – ha proseguito il monsignore – che diventano dono, condivisione, povertà; un amore e un servizio che diventano obbedienza al vescovo e alle esigenze del popolo di Dio loro affidato prima che ai propri interessi; un amore e un servizio che diventano castità, attenzione affettuosa e indiscriminata a tutti i fedeli e non solo ad alcuni. Le promesse del giorno dell’ordinazione, pur tra disagi, difficoltà, talvolta anche solitudine e sofferenza nel ministero presbiterale, hanno costruito nelle nostre parrocchie un tassello importante di una Chiesa aperta, in ascolto, fedele alla Parola e al popolo, che guarda avanti, con fiducia e non con chiusure e rimpianti”,
Se da una parte è vero che “la dura realtà, i dubbi, la solitudine possono spegnere l’ardore apostolico anche nella vita del Presbitero”, dall’altra è altrettanto vero che fondamentale è “la forza della preghiera, della vicinanza, dell’amicizia dei Serrani che accompagnano in maniera fraterna la vita dei candidati al presbiterato e alla vita consacrata e dei presbiteri”.
Per questo, ha proseguito il vescovo Perego, “anche nel vostro accompagnamento fraterno dei presbiteri, non favorite apparenza, ostentazione, contrapposizioni, esclusioni, volgarità nascoste dietro il manto della fedeltà alla tradizione, ma piuttosto la semplicità, il dialogo, il confronto, l’attenzione ai lontani, specialmente per chi soffre, per quanti si trovano nella solitudine e nell’abbandono, per gli ammalati. E’ il sangue e l’acqua di Cristo Eucaristico che, cari Serrani, genera comunione e rende ragione del cammino di preghiera e di servizio della vostra associazione”, sono le parole conclusive del Vescovo. “Un cammino di preghiera e di servizio, nello stile gioioso e conviviale che vi caratterizza, che è un dono per la nostra Chiesa di Ferrara-Comacchio”.
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