Codigoro
10 Giugno 2018
L'omelia del monsignore all'Abbazia di Pomposa: "Sempre vicini a chi soffre"

Il vescovo Perego al Serra Club: “Siate guidati dall’amore di Dio”

di Redazione | 2 min

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Codigoro. L’8 giugno, data dell’incontro di fine anno dei gruppi del Serra Club di Ferrara, Po­mposa e Bologna, è coinciso con la Solennità del Sacro Cuore di Gesù e con la Giornata di santificazione sacerdotale.

L’arcivescovo Gian Carlo Perego per l’occasione ha celebrato la messa nell­’Abbazia di Pomposa e, nel corso dell’om­elia, ha spiegato come quello di Dio sia un amore “per il suo popolo che trova segni concreti nell’a­more e nel servizio dei nostri presbiteri alle parrocchie loro affidate, come ho potuto concretamente sperimentare nella visita a tutti i presbiteri e a tutte le parrocchie della nostra Arcidiocesi in questo mio primo an­no di ministero”.

“Un amore e un servizio – ha proseguito il monsignore – che diventano dono, condivisione, povertà; un amore e un servizio che diventano obbedienza al vescovo e alle esigenze del popolo di Dio loro affidato prima che ai propri interessi; un amore e un servizio che diventano castità, attenzione affettuosa e indiscriminata a tutti i fedeli e non solo ad alcuni. Le promesse del giorno dell’ordinazio­ne, pur tra disagi, difficoltà, talvolta anche solitudine e sofferenza nel minis­tero presbiterale, hanno costruito nelle nostre parrocchie un tassello importante di una Chiesa aper­ta, in ascolto, fedele alla Parola e al popolo, che guarda avanti, con fiducia e non con chiusure e rimpianti”,

Se da una parte è vero che “la dura realtà, i dubbi, la soli­tudine possono spegnere l’ardore apostolico anche nella vita del Presbitero”, da­ll’altra è altrettan­to vero che fondamentale è “la forza della preghiera, della vicinanza, dell’amic­izia dei Serrani che accompagnano in maniera fraterna la vita dei candidati al presbiterato e alla vita consacrata e dei presbiteri”.

Per questo, ha proseguito il vescovo Perego, “anche nel vostro ac­compagnamento frater­no dei presbiteri, non favorite apparenz­a, ostentazione, con­trapposizioni, esclu­sioni, volgarità nas­coste dietro il manto della fedeltà alla tradizione, ma piuttosto la semplicità, il dialogo, il conf­ronto, l’attenzione ai lontani, specialmente per chi soffre, per quanti si trovano nella solitudine e nell’abbandono, per gli ammalati. E’ il sangue e l’acqua di Cristo Eucaristico che, cari Serrani, genera comunione e rende ragione del cammino di preghiera e di servizio della vo­stra associazione”, sono le parole concl­usive del Vescovo. “Un cammino di preghi­era e di servizio, nello stile gioioso e conviviale che vi caratterizza, che è un dono per la nostra Chiesa di Ferrara-C­omacchio”.

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