Argenta
2 Giugno 2018
L'ex segretario dei Ds sul nuovo governo: “In 90 giorni hanno cambiato opinioni, proposte ed alleanze”

Fassino: “Qui ci sono le nostre radici”

di Redazione | 2 min

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di Giada Magnani

Anita. Toccata e fuga di Piero Fassino ieri ad Anita. L’esponente del Partito Democratico ha fatto tappa alla festa Democratica (un tempo dell’Unità): una delle poche che ancora reggono in territorio argentano. “Sono stato accolto con grande affetto e calore – dice l’ex sindaco di Torino -; qui ci sono le nostre radici, la storia del nostro partito. Non è la prima volta che vengo, ma ci torno sempre ben volentieri”.

E’ stata quella di Anita una tappa del suo percorso che, venendo da Bologna e Ferrara, ha poi portato l’ex ministro ed ex segretaerio dei Ds a Padova. “Sono atteso al Salone del Libro di Padova – spiega -, dove presenterò il mio libro dal titolo “Pd Davvero”. Di che cosa parla? “Si tratta di una trattazione in cui affronto domande difficili e scomode sorte dopo la sconfitta elettorale del 4 marzo scorso. Prendo in esame i grandi temi di attualità: ad esempio sicurezza, immigrazione, lavoro, welfare, ambiente sanità, il futuro dei nostri

figli. E su come la sinistra deve dare risposte a queste sfide”.

Fassino sorride alla battuta secondo cui i grillini gli han cominciato a dare fastidio già dalla sua città, quella della Mole, dove la poltrona di primo cittadino è stata conquistata dalla Appendino. Si passa poi a un argomento sportivo: le vittorie della Juventus e i suoi nuovi acquisti sul calciomercato.

Ma è sul versante istituzionale che per Fassino ci sarebbe da stare poco “Allegri”. All’interrogativo infatti su cosa ne pensa del nuovo governo appena insediato, scaturito al termine del lungo braccio di ferro tra Lega e Movimento Cinque Stelle col presidente della Repubblica Sergio Mattarella, risponde attendista: “Cosa farà lo vedremo. Di certo è preoccupante che Di Maio e Salvini abbiano costruito insieme un programma pieno di promesse ed obiettivi velleitari e difficili da realizzare”.

Non solo. “Tra l’altro hanno per anni criticato i governi tecnici e ora sette dei loro ministri sono dei tecnici. Insomma in 90 giorni hanno cambiato opinioni, proposte ed alleanze, ora disomogenee e poco credibili. Dove emergono contraddizioni, limiti, incapacità ed incompetenze. Il grosso rischio, cui è esposta l’Italia, si scaricherebbe sui cittadini. Dunque se il buon giorno si vede dal mattino….. la cosa si fa seria”.

Ma da domani il Pd come si muoverà? “Saremo all’opposizione – chiosa mentre saluta tutti -, non li inseguiremo. Ma contrasteremo le loro demagogie con proposte vere e concrete”.

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