Cento
24 Maggio 2018
Il sindacato sollecita Toselli a fare marcia indietro: "La proposta ha ricevuto una severa bocciatura dal personale"

Esternalizzazione dei nidi, la Fp Cgil chiede il ritiro del bando

di Redazione | 3 min

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Cento. A quando il ritiro in autotutela del bando per la gestione dei servizi educativi emesso dal Comune di Cento? È la domanda che la Fp Cgil rivolge all’amministrazione Toselli dopo le assemblee del personale comunale e dipendente delle cooperative che gestiscono in appalto il servizio nidi di Cento, tenutesi in questi giorni per valutare il bando di gara sull’esternalizzazione.

“Vogliamo rimarcare per l’ennesima volta che l’amministrazione comunale centese ha deciso di sostenere una linea che non ci sentiamo di condividere – ribadisce il sindacato -. La scelta obbligata come definita dagli uffici comunali non è tale perché il personale sarà insufficiente nei prossimi anni; il motivo reale è che si è effettuata la scelta politica di perseguire nel tempo la dismissione della gestione pubblica”.

Non mancano le considerazioni tecniche. “Non è vero che si sono tutelati i dipendenti inseriti oggi in quel servizio – riferisce la Fp Cgil -. Saranno quattro le figure a cui si dovrà trovare una ricollocazione: 3 dipendenti ausiliarie di cooperativa ed una dipendente di cooperativa che da anni lavora in cucina, ma mai inquadrata in quel ruolo, per cui non potrà accedere ad un passaggio diretto anche in previsione di clausole sociali che ne prevedano il percorso”.

“Non viene risolto il problema delle sostituzioni in caso di assenza del personale comunale – proseguono i sindacalisti -: la proposta sindacale che prevedeva l’accorpamento del personale comunale in unico plesso, senza modificare il numero complessivo dei bambini (come erroneamente riportato dall’amministrazione) dava una risposta immediata”.

“In questi anni dagli uffici comunali preposti si è sempre sostenuto che partendo dal rispetto della legge regionale che detta regole di indirizzo per la gestione dei servizi, il personale comunale ausiliario e cucina addetto, risultava sovrastimato. Inoltre ora con la nuova gara verrà istituito un ulteriore nuovo servizio cucina, si passerà da due a tre cucine, pur rimanendo immutato il numero dei bambini che ne usufruirà. Infatti i nuovi servizi che saranno inseriti come nuove proposte, già presenti quest’anno in forma contratta, non prevedono servizio mensa”.

“Cosa è cambiato allora rispetto alla situazione attuale? – si domanda la Funzione Pubblica -. Un aggravio di costi per rendere più appetibile il nuovo appalto oppure le cose sostenute fino ad oggi dai responsabili del servizio non corrispondono alla realtà? I lavoratori pubblici e privati dei servizi hanno sollevato diversi dubbi e soprattutto non hanno condiviso il metodo con cui è stata costruita la proposta gestionale, né tanto meno il merito della proposta stessa”.

Un problema che la Fp Cgil collega alla fine dell’unione dei Comuni dell’Alto Ferrarese. “Gli amministratori hanno detto che sarebbe difficile far funzionare l’unione perché i dipendenti coinvolti non sarebbero propensi ad accettare i cambiamenti conseguenti per istituire nuove forme associative di gestione dei servizi. Se le motivazioni per abdicare al proprio ruolo di amministratori partono da considerazioni sulle scelte operate dal personale, se questo è il metro col quale si misurano le scelte di campo, allora anche sui servizi educativi le proposte dell’amministrazione hanno ricevuto dal personale una severa bocciatura”.

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