Economia e Lavoro
24 Maggio 2018
Precipitazioni anomale, temperature instabili, grandine e forte vento rischiano di provocare danni alle colture agricole e non solo. Monitoraggio anche nel Ferrarese per seguire l’evolversi della situazione

Coldiretti, con maggio bagnato c’è preoccupazione nei campi

di Redazione | 2 min

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Pomodoro da industria. Non c’è il prezzo

Nel ferrarese sono stati circa 7.500 gli ettari investiti a pomodoro da industria nel 2023, circa 250 in più rispetto al 2022 e si stima che nel 2024 ci sarà un ulteriore incremento. Un comparto che tiene, ma che è messo sotto scacco dal mancato accordo sul prezzo concordato tra parte agricola e industria di trasformazione e sulle condizioni qualitative di conferimento

L’arrivo del sereno è atteso nelle campagne dove le precipitazioni anomale di maggio hanno sconvolto i cicli colturali impedendo le semine, ritardando la maturazione e distruggendo i raccolti. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti del clima impazzito che ha provocato nei campi italiani danni superiori ai 400 milioni dall’inizio dell’anno. L’ultima ondata di maltempo con pioggia, temporali e grandine ha colpito a macchia di leopardo la Penisola provocando ristagni idrici importanti nelle campagne dove in molti casi sarà necessario anche riseminare il granoturco mentre – sottolinea la Coldiretti – danni si registrano per gli ortaggi e le verdure.

Tra le piante da frutto soffrono particolarmente le ciliegie che si spaccano con la pioggia, ma anche albicocche, pesche, nettarine susine, soffrono questo clima che sino ad ora ha già provocato la perdita di un frutto su quattro per il crollo dei raccolti con gelate e grandine delle settimane scorse. Con i terreni inaccessibili a causa delle piogge che si ripetono ormai da giorni, mancano all’appello ancora il 30% delle piantine di pomodoro da conserva al nord dove in ritardo sono anche i raccolti di angurie e meloni. In Italia la Coldiretti stima un raccolto di pesche in calo di oltre il 20% nel Mezzogiorno e del 15% al nord e una produzione inferiore rispetto allo scorso anno tra il 10 ed il 30% per le ciliegie, ma con pezzature più grandi e di migliore qualità. Ridotta anche – precisa la Coldiretti – la disponibilità delle susine mentre ci saranno circa il 20% di albicocche in meno nei frutteti in Emilia-Romagna, Campania, Basilicata, Puglia, Sicilia, Piemonte e Calabria. Il sereno è atteso anche dalle api che non volano con la pioggia e il freddo con il risultato di un dimezzamento della produzione di miele dalle essenze primaverili.

“Anche a Ferrara – evidenzia la nota della federazione estense – stiamo monitorando l’andamento climatico ed abbiamo già registrato sia pur limitate in quanto ad estensione, grandinate e fortunali che hanno causato danni alle produzioni. Problemi si temono anche per le fragole, in piena raccolta e molto sensibili a possibili problemi di ristagni di pioggia e comunque alla eccessiva umidità che può favorire l’insorgenza di malattie fungine e muffe. Anche per le ciliegie il problema della spaccatura dei frutti è una delle possibili conseguenze dell’alternarsi di alte e basse temperature e della forte umidità. Per il momento fortunatamente non ci risultano problemi rilevanti e confidiamo che nelle prossime settimane si stabilizzi la situazione consentendo alle piante di sviluppare il loro ciclo di accrescimento e di produzione nel migliore dei modi”.

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