“Bene lo scioglimento. Le unioni imposte non producono risultati. Meglio condividere i servizi tra Comuni vicini. Soprattutto nell’alto ferrarese dove le realtà sono di grandi dimensioni e hanno dinamiche molto diverse tra loro. Buffa, a questo punto, la posizione della Paron che fa la paladina delle Unioni, dopo aver portato, già anni fa, Vigarano fuori dal Corpo unico di polizia municipale”. Così Alan Fabbri, capogruppo in Regione Emilia Romagna si esprime sullo scioglimento dell’Unione dei Comuni dell’Alto Ferrarese.
“Non sempre le Unioni dei Comuni portano ai risultati attesi e l’opportunità di attuarle va valutata territorio per territorio”, insiste Fabbri. L’Unione dell’Alto Ferrarese “nacque, a suo tempo, sotto la pressione della Regione Emilia Romagna che per volontà politica, come in altre realtà, ha tentato di imporre questo nuovo assetto. Eravamo ben consapevoili, però, fin da principio, che se il progetto non avesse portarto ai risultati promessi sulla carta sarebbe stato da sciogliere”.
“L’Alto ferrarese è caratterizzato dalla presenza di Comuni importanti di ampie dimensioni e con caratteristiche molto diverse tra loro sia a livello economico che territoriale”. Anche per questo “è assurdo imporre una Unione che non trova riscontro nella realtà solo per accontentare i progetti della Regione a guida Pd”. Per realizzare economie di scala “molto meglio pensare alla condivisione di servizi tra Comuni vicini” seguendo “esigenze concrete che nascono dal basso”.
No dunque all’imposizione della Regione Emilia Romagna che spinge per la nascita di queste realtà “buone solo sulla carta” mentre sulla posizione della Paron che si oppone allo scioglimento Fabbri è netto: “Incomprensibile la scelta del sindaco di Vigarano di fare la paladina di un progetto fallimentare. Soprattutto dopo che lei stessa ha portato fuori dal Corpo unico di polizia municipale il suo Comune, studiato per garantire la sicurezza dei cittadini”.
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