Politica
22 Maggio 2018
L'assessore in consiglio comunale: "La chiusura dell'impianto sembra l'ipotesi più probabile, ma c'è indeterminatezza"

Ferri contro la dirigenza Vinyloop: “Incontri frustranti e niente orizzonti”

di Redazione | 2 min

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“Da tempo ci stiamo occupando della crisi di quest’azienda senza avere dagli interlocutori una risposta sul futuro dei 17 lavoratori e sulla ripresa dell’attività produttiva nello stabilimento, che è comunque d’eccellenza e risponde alle logiche dell’economia circolare”.

È questo l’allarme che lancia l’assessore Caterina Ferri sulla crisi Vinyloop rispondendo a un question time presentato dal consigliere Alessandro Talmelli (Pd) che chiedeva appunto se ci fosse o meno qualche tipo di coordinamento tra le istituzioni e la proprietà sul futuro dei lavoratori dello stabilimento per il quale si affaccia lo spettro della chiusura.

La risposta di Ferri si inquadra comunque come un atto d’accusa nei confronti dei dirigenti e dei proprietari: “L’incontro al tavolo del 3 maggio scorso è stato frustrante”, ha aggiunto, “perché ancora una volta ci siamo trovati a porre questioni all’amministratore delegato e al responsabile dello stabilimento nell’impossibilità di capire quale sia l’orizzonte. Ci è stato risposto che la decisione è appesa a una riunione del cda che si terrà a maggio ma del quale nemmeno si conosce la data. Ci è stato detto che tutte le ipotesi sono sul tavolo, compresa la chiusura dell’impianto che al momento sembra quella più probabile così come l’ingresso di un nuovo socio o il revamping dello stabilimento. Sulla carta è ancora tutto in ballo, ma poi da più di un anno c’è una situazione di intederminatezza che rende difficile capire se nell’ambito del sito stesso ci possano essere altri imprenditori che potrebbero essere disposti a investire nell’impianto o comunque farsi carico dei lavoratori”.

“Ci siamo comunque lasciati”, conclude l’assessore, “con l’idea di informarci sui nuovi sviluppi. Ad oggi non è stato ancora comunicato nulla ma da parte nostra c’è comunque attività per provare a capire se ci potrà essere un altro interesse nel caso della chiusura dell’impianto”.

Oltre a questo nel corso del consiglio è stato anche approvato, coi voti però della sola maggioranza, anche il nuovo contratto di sindacato di Hera — che le opposizioni in blocco contestano invece “manchi di fare l’interesse dei cittadini” —, mentre sono stati bocciati due ordini del giorno, presentati entrambi dai consiglieri del Movimento 5 Stelle — rispettivamente Fochi e Marcucci — su Hera e Anac e sul coinvolgimento delle associazioni informali dei residenti della zona Gad nei progetti di riqualificazione dell’area mentre è stato approvato, con un emendamento proposto dal consigliere Talmelli (Pd) un altro ordine del giorno presentato sempre da Fochi che chiedeva al Comune di incentivare gli imprenditori nell’adozione del ‘vuoto a rendere’ concedendo uno sconto sulla Tari oltre alla vetrofania ‘d’orgoglio’ data dai fornitori aderenti all’iniziativa.

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