Attualità
18 Maggio 2018
Mobilitazione di Udi, Arcilesbica, Centro Donna Giustizia e Cgil: "Piena applicazione per controllare l'obiezione di coscienza"

Attiviste in municipio: “La legge 194 non si tocca”

di Redazione | 2 min

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Credits: Antonella Beccaria/Flikr/CC BY SA 2.0 (manifestazione a Bologna per la legge 194)

Nella ricorrenza dei 40 anni dalla legge 194 che ha legalizzato l’aborto, l’Udi di Ferrara, ArciLesbica, Centro Donna Giustizia e Donne Cgil hanno accolto la decisione di una mobilitazione sul territorio sulle seguenti parole d’ordine “Legge 194, quarant’anni per difenderla. L’autodeterminazione passa da qui, oggi come ieri” con una iniziativa che si terrà martedì 22 maggio presso la Sala Arengo del municipio di Ferrara alle 16.30.

“La 194 non si tocca – spiegano le attiviste – perché è da respingere ogni tentativo di limitare l’autodeterminazione della donna, di confondere la prevenzione dell’aborto con la dissuasione della donna che chiede l’interruzione, di inserire nelle varie linee guida regionali tutta una serie di pratiche volte a colpevolizzare la donna”.

Udi, Arcilesbica, Cdg e Cgil chiedono la “piena applicazione perché va controllata l’obiezione di coscienza che non la permette; perché la legge non prevede obiezioni di struttura e invece tante strutture sono inadempienti; perché in linea con l’obbligo della migliore prestazione possibile, si somministri la RU486 fino alla nona settimana e nelle strutture consultoriali, però tolte dal degrado e dall’abbandono e dal depauperamento in cui sono lasciate ora; perché contraccezione gratuita e cultura alla responsabilità e seri sostegni alla maternità siano la vera prevenzione dell’aborto prevista dalla legge.

“Noi diciamo fuori da consultori e strutture convenzionate organizzazioni e gruppi prolife” chiosano gli organizzatori che parleranno di questi delicati temi con operatori ospedalieri, operatori del consultorio familiare e del consultorio giovani.

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