Politica
18 Maggio 2018
Il capogruppo regionale della Lega Nord ha partecipato al processo virtuale realizzato dagli studenti Unibo sulla gestione dell'immigrazione

Alan Fabbri (Ln): “Processo all’Europa, Kyenge sconfitta”

di Redazione | 2 min

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“Gli studenti condannano l’Europa per la cattiva gestione dell’immigrazione: finalmente un bagno di realtà per chi ci additava come populisti. Nel processo la Lega ha fatto la parte dell’accusa, mentre la difesa era affidata a Cecile Kyenge. La giuria popolare e il giudice ci hanno dato ragione: sul tema profughi l’Europa è colpevole”.

Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord Emilia Romagna ha partecipato con un contributo video al Processo All’Europa-Bologna 2018 che si è tenuto a Palazzo d’Accursio. Si è trattato di un processo virtuale realizzato dagli studenti della facoltà di Scienze Politiche dell’Unibo (in collaborazione con Europe Direct Emilia Romagna e l’associazione no profit Africa e Mediterraneo) per rispondere alla domanda “L’Unione Europea sta gestendo in modo efficace la crisi migratoria?”.

Da tempo “sosteniamo l’evidente incapacità dell’Europa di gestire in modo corretto il fenomeno dei clandestini in partenza dalle coste dell’Africa”, spiega Fabbri “e per anni siamo stati additati come populisti e razzisti anche dalla stessa Kyenge ora sconfitta sul campo della realtà”. Gli studenti “liberi da pregiudizi hanno analizzato la situazione per quella che è e, come logico, hanno condannato i comportamenti della Ue, colpevole soprattutto di aver lasciato soli gli Stati più esposti al fenomeno, tra cui appunto l’Italia”. Per Fabbri “a questo si sono aggiunte le scelte scellerate del governo Renzi e Gentiloni che hanno aperto le porte ad una immigrazione indiscriminata, con le conseguenze che oggi ci troviamo a pagare”.

Inutile la solita linea difensiva promossa da Kienge “basata sostanzialmente su un approccio buonistico e non concreto al tema”, aggiunge Fabbri “la sinistra continua a voler mascherare le evidenti spinte economico politiche che sono alla base delle scelte europee e del governo italiano in materia, fingendo di mettere al centro i diritti umani. Con un approccio viziato come quello avuto fino ad oggi sul tema, invece, la storia degli ultimi anni ha dimostrato che i diritti di tutti vengono violati: quelli dei cittadini europei, invasi da un’ondata insostenibile di sedicenti profughi, e quelli dei profughi veri a cui non viene garantita la corretta assistenza”.

In particolare il tema per il quale il consigliere ha contribuito verteva sul quesito: L’approccio dell’Ue alla gestione della crisi migratoria è comprensivo? La giuria popolare composta da studenti di diverso background e il giudice Federico Casolari, professore associato di Diritto dell’Unione Europea, hanno emesso sentenza di condanna avvallando la tesi del consigliere.

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