Codigoro
16 Maggio 2018
Sul consuntivo la ragioneria si scusa per la diffida prefettizia, "spiazzati da formalismo eccessivo", Zanardi: "Non ci aspettavamo una tale rigidità". Poi le critiche a Clara, i dirigenti: "Abbiamo tanto da farci perdonare, miglioreremo". Ma niente sconti in bolletta.

Consiglio comunale tra i mea culpa di Clara e il “formalismo eccessivo” del Prefetto

di Redazione | 4 min

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Codigoro. È il Consiglio dei ‘mea culpa’ l’ultimo codigorese, con protagonisti in momenti diversi i vertici di Clara Spa – che hanno ammesso le pecche del servizio pubblico di raccolta e dispensato promesse di miglioramento diffuso – e il dirigente comunale del settore contabilità, alle prese con le scuse pubbliche per il ritardo di approvazione del consuntivo 2017, faccenda costata una diffida all’ente da parte del Prefetto e pesanti critiche da parte dell’opposizione socialista nei giorni passati.

Ospiti in sala consiliare per illustrare il piano Tari 2018, così come approvato da Atersir, il presidente di Clara Annibale Cavallari e il direttore Raffaele Alessandri raccolgono le criticità rilevate dai consiglieri, in primis le lamentele per il ritardo nella consegna dei kit di raccolta e la scarsa solerzia nella raccolta di ingombranti e ramaglie, che – ricorda Simona Penini dalla maggioranza – “ultimamente sono rimaste in attesa per oltre due mesi”.

“Clara ha tanto da farsi perdonare, sconta un processo di fusione aziendale importante e problematiche interne” ammette Cavallari, rassicurando: “Stiamo lavorando per migliorare e offrire un servizio degno di questo nome”. “Con i kit siamo partiti molto male – aggiunge Alessandri – per problemi causati da fornitori e distributori postali privati, per ramaglie e ingombranti abbiamo registrato un boom di richieste dopo il periodo nevoso: anche con l’aiuto di società esterne non riusciamo a tornare in pari e i tempi di attesa restano di un paio di mesi”.

“Quando vedremo – domanda Dolcetti (M5S) – un alleggerimento della tariffa in virtù dei buoni risultati di raccolta differenziata?” “Serve un indovino” risponde Cavallari, che spiega come mai l’azienda non riuscirà ad applicare sconti e dovrà lottare per evitare aumenti. “Non siamo avulsi dal contesto che ci circonda: ci sono costi che per normative regionali ricadono su di noi direttamente, chiamati ad esempio a sostenere quelli delle discariche pubbliche esaurite, sopperendo alla mancanza di fondi dei Comuni. In una situazione del genere è impossibile tagliare i costi”.

Dal sindaco, prima del voto che ha visto astenuti il M5S e il consigliere Marcello Guidi (Obiettivo Comune), una lancia a favore di Clara, “per la grande collaborazione ottenuta durante l’emergenza dello scorso agosto. Speriamo – aggiunge Alice Zanardi – che l’operatività del nuovo centro comunale di raccolta (che vale un investimento di 250 mila euro e un mantenimento annuale di 50 mila, ndr) e le fototrappole istallate presto sul territorio riescano a contenere gli abbandoni attualmente all’ordine del giorno”.

Salutati i dirigenti di Clara, è il conto consuntivo ad animare il dibattito. Ad illustrare il documento, che la normativa vuole approvato in consiglio entro il 30 aprile, il vicesindaco e assessore al bilancio Marcello Barbè. A fronte di un avanzo di 3 milioni, sono pari a metà le risorse disponibili e scendono a 349 mila euro quelle effettivamente spendibili (nel sociale e in opere pubbliche, indica Zanardi). Per i consiglieri di opposizione (Psi) Marco Finotti e Francesco Fabbri non è il caso di partecipare alla votazione di “un consuntivo approvato in ritardo solo dopo una diffida prefettizia e a fronte di una mancanza di rispetto istituzionale nei nostri confronti, nemmeno avvertiti”. E dunque abbandonano l’aula.

Pronto ad intervenire direttamente il dirigente di ragioneria: “Mi scuso per l’inconveniente, mi sono fidato della mia esperienza passata: finora – spiega Leccioli – non era mai capitato che il Prefetto richiamasse formalmente l’ente per questo ritardo: procedeva normalmente con una richiesta informativa sui tempi necessari. In tutta Italia le ragionerie sono in affanno, tant’è che l’Anci ha chiesto una proroga dei termini che non è stata concessa per i grandi Comuni. Abbiamo dovuto correre come al solito, la diffida ci ha spiazzato”. Per il segretario comunale Francesco Montemurro, quello del prefetto è un “formalismo eccessivo” e una scelta di procedura che solitamente non viene adottata in altre province. Per il sindaco Zanardi “nessuno si aspettava che il Prefetto fosse così rigido”.

Sulla questione interviene la maggioranza, per voce di Nella Ronconi: (“Non si tratta di ritardi, quello che conta in ogni caso non sono le date ma i contenuti di un consuntivo che racconta un anno di ottimi risultati, in termini di occupazione e turismo per cittadini e territorio”) e l’opposizione pentastellata (“Le leggi esistono per essere rispettate, se il ritardo fosse dipeso da una giunta 5 Stelle non sareste stati clementi. Basterebbe scusarsi senza criticare le scelte del Prefetto” dice Dolcetti).

Dopo l’approvazione dei regolamenti in materia di gioco d’azzardo e sale giochi, le interrogazioni della minoranza hanno riguardato finanziamenti per piste ciclabili (M5S), l’istallazione di una pensilina per la fermata dei mezzi pubblici sulla Sp62 (Pontemaodino) e la praticabilità degli impianti esterni della piscina comunale per l’imminente stagione calda, considerati i lavori in corso (entrambe a firma Psi). “Speriamo di concluderli a breve per permettere l’utilizzo della piscina esterna” risponde Zanardi.

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