di Cepparello da Prato
Arrendersi è il più grande vantaggio che si può dare al nemico, predicava Confucio. E Aldo Modonesi lo sa bene. Dopo un cursus honorum che lo vede a libro paga dei contribuenti dal lontano 1999 (presidente della Circoscrizione Gad fino al 2003, assessore ovunque e comunque dal 2003 ad oggi), il delfino di Tagliani non rinuncia al suo sogno più grande. Essere Tagliani.
Data l’incompatibilità anagrafica, al nostro basterebbe sedersi sulla stessa poltrona. Magari togliendo un cuscino. Proprio così, Modonesi non lascia da parte le ambizioni di diventare il primo sindaco di Ferrara di nome Modonesi.
E questo nonostante il tracollo del suo partito, il Pd, che anche a Ferrara ha dato preoccupanti segni di cedimento. Mentre i dem hanno visto il proprio consenso quasi dimezzato in pochi anni, il Carroccio avanza e, al prossimo appuntamento elettorale del 2019, minaccia di far vedere i sorci in camicia verde a tutti.
L’assessore perenne però, da politico navigato, ha già la soluzione pronta. E ai suoi fidi ha già dato ogni anticipazione: “Mi candido con la Lega”.
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