Voghiera
8 Maggio 2018
Da sabato 12 maggio espongono Laura Gibellini e Stefano Bonazzi

Due mostre e un libro a Belriguardo

di Redazione | 2 min

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Voghiera. Sabato 12 maggio, presso la Sala delle Bifore della Reggia estense di Belriguardo, alle ore 16.30 verranno inaugurate le mostre fotografiche di due giovani, ma importanti artisti: “Frammenti mediterranei” di Laura Gibellini e “Incubi muti” di Stefano Bonazzi.

A seguire, sarà presentato  l’ultimo romanzo di Stefano Bonazzi “L’abbandonatrice” (ed. Fernandel, 2017). L’evento è promosso dal Comune di Voghiera-Assessorato alla Cultura con il patrocinio di Ibc-Regione Emilia Romagna.

I due artisti puntano l’obiettivo delle loro macchine fotografiche sulla complessità dell’animo umano, da sempre contraddistinto sia da slanci verso la luce, la purezza e gli ideali, ma anche contemporaneamente dalle tentazioni dell’abisso, del lato oscuro della nostra psiche. Se in “Frammenti mediterranei” emergono dettagli, giochi di luce e cromatismi multiformi, in “Incubi muti” vediamo mondi di assoluta tristezza e lo smarrimento dell’individuo, perso e incerto nella ricerca mentale di se stesso e di una posizione nel mondo.

Con il romanzo “L’abbandonatrice” (ed. Fernandel, 2017), Stefano Bonazzi, oltre che fotografo anche scrittore. racconta la storia di Sofia, una donna in fuga, di Davide Oscar e Diamante, alla ricerca di un equilibrio tra ansie e conflitti generazionali.  ‘L’Abbandonatrice’ è un romanzo introspettivo, analizza a fondo la vita e la psicologia dei vari personaggi. Diventa a tratti crudele, tanto è la disperazione che affiora tra le pagine nelle vicende dolorose della vita dei protagonisti. E’ un romanzo che parla di amicizia tra disperati, che non hanno altro in cui credere se non se stessi. E’ un romanzo sull’amore, sulla tossicodipendenza come unica via di uscita da una vita che non si vuole vivere. E’ un romanzo sulle responsabilità che quotidianamente affrontano i protagonisti, non sempre consapevoli che una scelta, sia essa fatta o allontanata, ha ripercussioni su tutti. Ma è un romanzo che parla anche di speranza, perché anche dai momenti più bui e neri può nascere qualcosa di bello e positivo. ‘L’abbandonatrice’ ti entra dentro come un pugno e ti lascia come una carezza leggera sulla guancia.

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