Voghiera
4 Maggio 2018
Sabato l'inaugurazione delle esposizioni di Laura Gibellini e Stefano Bonazzi

Doppia mostra al castello del Belriguardo

di Redazione | 2 min

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Voghiera. Sabato 12 maggio, alle 16.30, verranno inaugurate nella Sala delle Bifore del castello di Belriguardo le mostre di due giovani artisti, Laura Gibellini e Stefano Bonazzi. I due creativi puntano il loro obiettivo sulla complessità dell’anima umana, da sempre contraddistinta sia da slanci verso la luce, la purezza, gli ideali e, contemporaneamente, dalle tentazioni dell’abisso, del lato oscuro della nostra psiche.

Il primo aspetto viene esplicitato dagli scatti di Laura Gibellini, giovane fotografa modenese dal solido background che inizia proprio in questo periodo a farsi sempre più apprezzare nel campo della fotografia artistica, da sempre un poco ostico nei confronti delle artiste donne.

In “Frammenti Mediterranei” possiamo ammirare dettagli, giochi di luce e di ombre, cromatismi multiformi che confluiscono in un’univoca percezione sensoriale: il mediterraneo, nei suoi colori, nelle sue manifestazioni più sensibili, delicate, nei suoi aspetti più intimi, personali, incontaminati.
Un mosaico di particolari che, nel tempo immobile, nella loro dimensione sospesa, nella solitudine introspettiva, nella loro quiete onirica, nelle luci e nei particolari, configurano la mappa dei ricordi,

Il secondo aspetto dell’animo umano, quello più tenebroso, viene invece affrontato con coraggio da Stefano Bonazzi, artista a tutto tondo: grafico, fotografo, scrittore.
Stefano è un nome che, ogni giorno, si consolida sempre di più in campo artistico (prossima una sua mostra in Cina) ed anche a Belriguardo affronta, con polso fermo, un tema duro, difficile: con “Incubi Muti”, ci apre gli occhi verso mondi di assoluta tristezza. Mondi dai quali mai più svegliarsi o far ritorno, mondi senza alternativa, catastrofici. Nelle opere di Stefano Bonazzi le persone sono immobilizzate, chiudendosi nel silenzio di se stesse, ma la loro è una condizione transitoria, mai definitiva in quanto a muoversi è il loro pensiero, il loro stato emotivo che da solo, può superare la cecità interiore.I cattivi sogni traducono in immagini stati d’animo come lo smarrimento e l’incertezza dell’individuo,

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