Lettere al Direttore
27 Aprile 2018

Perché vaccinare medici e infermieri

di Redazione | 3 min

Grazie ai notevoli progressi terapeutici degli ultimi decenni, un bambino che si ammala oggi di leucemia linfoblastica acuta, la più frequente forma tumorale dell’infanzia, ha il 90% di probabilità di guarire e condurre una vita assolutamente normale….a meno che il medico o l’infermiere che lo seguono durante il difficile terapeutico non lo contagino con il morbillo o con la varicella, infezioni che possono seriamente mettere a repentaglio la sopravvivenza di un paziente immunocompromesso.

Perché allora non risolvere il problema alla fonte vaccinando direttamente il bambino leucemico? Semplice: le vaccinazioni in chi segue terapie che azzerano o quasi il sistema immunitario possono essere inefficaci o addirittura pericolose, è quindi necessario che il malato sia “protetto” dall’immunizzazione di chi gli sta attorno.

L’ipotesi del bambino contagiato dal personale sanitario è improbabile?? Assolutamente no: dei 5 mila casi di morbillo registrati lo scorso anno nel territorio nazionale (dato che ci pone al primo posto in Europa insieme alla Romania, con coperture inferiori a quelle di alcuni stati africani come Tanzania e Botswana) ben 315 hanno colpito un medico o un infermiere. Ancora più significativi i numeri della nostra regione: dei 464 casi di morbillo accertati in Emilia Romagna tra il 2012 ed il 2016, 61 hanno interessato “personale sanitario”.

Se invece consideriamo la varicella, abbiamo dati ancora più rilevanti: 10 mila casi all’anno nella sola Emilia Romagna (in cui il 10-15% degli adulti non è protetto dall’infezione).

Riflettendo più in generale rispetto al caso “limite” del bambino ricoverato in un reparto di oncoematologia, appare un diritto di tutti i pazienti quello di non essere contagiati da chi dovrebbe invece curarli. Perché infatti un neonato dovrebbe rischiare di contrarre la pertosse da chi lo ha in carico dopo il parto? Perché anziani con mille acciacchi, ai quali l’influenza può causare complicanze anche particolarmente severe (se non il decesso), rischiano di essere infettati dall’infermiere che li accudisce o dal medico che li visita? A tal proposito si noti come nella nostra provincia solo il 20% circa del personale sanitario si vaccina ogni anno per l’influenza, con dati che sono addirittura al di sopra della media regionale. Queste considerazioni valgono ovviamente sia per chi lavora negli ospedali, sia per chi è impegnato sul territorio (ad es. i medici di medicina generale negli ambulatori, gli infermieri a domicilio).

La scelta della Giunta Regionale dell’Emilia Romagna di prevedere vaccinazioni obbligatorie per il personale impegnato in reparti “fragili” (oncologia, ematologia, neonatologia, ostetricia, pediatria, malattie infettive, Pronto soccorso, Centri trapianti), appare quindi ampliamente condivisibile, nonostante l’incomprensibile osteggio di alcune sigle sindacali.

Dovrà tuttavia trattarsi soltanto del primo passo verso una progressiva estensione dell’obbligatorietà a tutti gli esercenti una professione sanitaria, ovviamente all’aspetto meramente coercitivo dovrà essere affiancato un percorso formativo basato sull’analisi e sulla condivisione delle scelte, nell’interesse principe di un malato che non può essere danneggiato da chi invece dovrebbe arrecare sollievo alla sua malattia.

Dott. Michele Franchi, medico specialista in igiene e medicina preventiva

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com