Codigoro
26 Aprile 2018
I sindacati replicano alla lettera dei sindaci del Delta preoccupati per l'ospedale di Lagosanto

Meno posti letto con la scusa delle ferie estive, ma i sindaci dov’erano?

di Redazione | 3 min

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Lagosanto. Avevano scritto una lettera pubblica per augurarsi che “per la prima volta, dopo anni, l’Azienda Usl di Ferrara, non chiuda dei posti letto con la scusa delle ferie estive del personale, perché non è una motivazione credibile”.

Un appello scritto dai sindaci di Lagosanto, Codigoro, Comacchio, Fiscaglia, Goro e Mesola, che lascia “quanto meno perplessi” i sindacati. D’altronde, se è vero che i sindaci sono i primi responsabili in tema di salute, sono forse rimasti a guardare in tutto questo tempo?

È questa la riflessione che arriva da Cgil, Cisl e Uil, che ammettono come il tema sia “serio e fa i conti con lo stato di salute della sanità in generale. Con la riduzione di risorse perpetrato dai vari governi che di anno in anno hanno impoverito l’intero sistema salute italiano e che, a fronte delle modalità con cui queste risorse vengono distribuite, prevalentemente per numero di abitanti, e nonostante i meccanismi di compensazione, non c’è dubbio che penalizzino territori come il nostro che soffre da anni di un saldo demografico negativo e un indice di invecchiamento elevatissimo”.

A questo si aggiunge il fatto che, “come ormai tutti sanno, il sistema pubblico e la sanità in particolare, è sotto organico da anni ed è carente di alcune figure professionali essenziali. Questo non solo stressa gli operatori ma mette l’intero sistema sanitario in grande affanno”.

Su questi aspetti, quindi, secondo i tre sindacati, “i sindaci hanno ragione, non basta garantire la continuità assistenziali. In periodi di alta affluenza turistica, in cui la popolazione raddoppia, i servizi sanitari vanno garantiti a tutti. Non è solo un problema di immagine ma di diritti dei cittadini a cui il sistema pubblico deve rispondere”.

Ma a chi spetta decidere come e con quale organizzazione rispondere a queste esigenze, “tenendo conto che non si tratta di un’emergenza”? “La stagione turistica – fanno notare le OOSS – per chi ha la costa come noi si ripete tutti gli anni…. a chi stanno facendo questo appello i sindaci? Al direttore generale dell’Ausl? Ai tecnici del sistema sanitario?”.

Ecco allora che Cgil, Cisl e Uil ricordano ai sei primi cittadini che “la prima responsabilità in materia di salute sta in capo ai sindaci, la programmazione degli interventi ai comitati di distretto e alla Conferenza Socio Sanitaria Territoriale. Questi sono i soggetti e i luoghi deputati ad assumere decisioni in materia di salute per la comunità. In estrema sintesi, prima c’è l’indirizzo politico – responsabilità in capo ai sindaci- che solo dopo deve tradursi in scelte organizzative – responsabilità in capo ai direttori generali delle due aziende sanitarie”.

E “l’idea che questi siano luoghi burocratici, usati prevalentemente per avvallare decisioni assunte altrove o da tecnici, ha impoverito la funzione istituzionale delle amministrazioni comunali in materia. Si è affermata la delega e dunque la rivendicazione, l’appello. Si ridia vita, rappresentanza, valore politico a questi, che sono luoghi di discussione e di partecipazione”.

Il problema di come rispondere in termini di servizi essenziali alla stagione estiva, in conclusione, “non può essere affrontato in modo emergenziale, ma programmato e condiviso da tutti: dai sindaci, dai direttori generali, dagli operatori del settore con le loro rappresentanze. Serve riconoscere valore al proprio ruolo, agire nel rispetto delle proprie funzioni nei luoghi deputati a farlo prima che sugli organi di stampa per rafforzare l’importanza della politica”.

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