Cento
25 Aprile 2018
Fermati padre, zio e fratello. L'appello di Tahir Mahmood contro il femminicidio: "Basta, giù le mani dalle donne"

Sana Cheema, svolta nelle indagini. La comunità pakistana: “Cerchiamo giustizia”

di Redazione | 2 min

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Vigilia di Natale finita a pugni tra due fratelli

Era la vigilia di Natale dello scorso anno. Per le feste si ritrovano assieme, con le rispettive famiglie, due fratelli tra i quali, per questioni legate all'eredità paterna, negli ultimi tempi non corre buon sangue. Il più giovane dei due, classe 1976, abita nella casa di Pieve di Cento ereditata come proprietà indivisa

di Serena Vezzani 

Cento. Sono iniziate ufficialmente in Pakistan le indagini che faranno luce sulla morte di Sana Cheema, la 25enne pakistana originaria di Brescia, deceduta il 21 aprile a Gujrat: stando a quanto riportato da Il giornale di Brescia, infatti, la giovane, dopo essere tornata in patria per trovare amici e parenti, sarebbe stata sgozzata dal padre e dal fratello poiché voleva sposare un italiano.

E i primi risultati delle indagini farebbero presumere che i sospettati principali siano padre, zio e fratello della giovane italo pakistana.

“In questo caso, spero che giustizia venga fatta” sono le parole di Tahir Mahmood, referente della comunità pakistana nel territorio centese e nell’Alto ferrarese. “Non trovo le parole per esprimere la mia rabbia per l’accaduto. Dobbiamo condannare duramente senza se e senza ma questo episodio”.

Il femminicidio, prosegue Tahir, è “un fenomeno universale. In Italia ogni due giorni una donna viene uccisa dal proprio compagno. I governi devono cercare ogni soluzione possibile per sconfiggere questo problema”.

Sana era arrivata in Italia nel 2003 insieme alla famiglia, e da allora ha studiato e vissuto a Brescia, negli ultimi anni nel quartiere di Fiumicello. I familiari si sono poi trasferiti in Germania, mentre lei aveva avviato un’attività lavorativa autonoma, una scuola guida, ed era andata a vivere da sola.

“Basta: giù le mani dalle donne” conclude così l’accorato appello Tahir Mahmood.

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