di Simone Pesci
E’ ancora in fase embrionale ma una certezza c’è: presto esisterà un Osservatorio rifiuti. Quanto presto spetterà alle forze politiche, invitate in Commissione consiliare dall’assessore all’Ambiente del Comune Caterina Ferri “a procedere rapidamente” alle discussione del neo costituendo ente “chiesto e condiviso da tutte le associazioni di categoria”.
L’Osservatorio rifiuti, di fatto, sarà un momento dove si discuterà del servizio a 360 gradi, dalla raccolta differenziata, allo smaltimento passando per le calotte. “L’Osservatorio è uno strumento volontario, che non produce costi e che fa solo suggerimenti che saranno poi valutati in Consiglio comunale” sottolinea Ferri, la quale, insieme al consigliere di Ferrara Concreta Alberto Bova, ribadisce più volte che “non avrà alcun potere decisionale, ma puramente propositivo”.
Ancora presto per dire chi ne farà parte – come detto siamo ancora in fase embrionale -, ma quel che è certo è che una delle finalità dell’Osservatorio sarà di occuparsi, come rivela Ferri, dell’aggiornamento “dello studio dei coefficienti sulle basi dei quali viene calcolata la produzione dei rifiuti da parte delle utenze non domestiche, assegnando alle stesse anche un numero congruo di conferimenti”.
La consigliera del Movimento 5 Stelle Ilaria Morghen, in materia, ha una sfilza di proposte da inserire nel regolamento dell’Osservatorio che si costituirà, fra i quali spicca la possibilità “di valutare il cambiamento del sistema dei rifiuti qualora risultasse inadeguato”. E ancora la “possibilità di poter ispezionare impianti e strutture di raccolta del gestore”, e un’elezione presidenziale che deve essere diversa dalla figura del “sindaco dopo la convocazione della prima riunione”.
Fra le proposte pentastellate c’è anche quella di inserire nell’Osservatorio “due consiglieri – un effettivo e un supplente – sia della maggioranza che dell’opposizione”. Le perplessità maggiori riguardano gli attori che siederanno attorno al tavolo delle discussioni. Prova a dare una risposta Alberto Bova: “O individuiamo noi chi sono i rappresentanti delle associazioni, ma così non va bene, o regolamentiamo chi può presentare domanda di partecipazione”.
Le critiche più aspre vengono mosse da Francesco Rendine (Gol), che definisce l’Osservatorio “un paravento per l’amministrazione comunale”, rea di “far perdere del tempo a delle persone che si devono riunire per sortire lo stesso effetto che avrebbe interpellare un consigliere. Il sindaco anziché rispondere a tutti, uno per uno, risponderebbe a tutti in una volta sola”. A lui risponde piccata l’assessore Ferri: “L’Osservatorio è stato richiesto dalle associazioni di categoria, che hanno manifestato la volontà di un luogo strutturato”.
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