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18 Aprile 2018
Cinque lungometraggi, due corti e diverse coproduzioni rappresenteranno la nostra nazione sulla Croisette

Il cinema italiano al Festival di Cannes 2018

di Redazione | 2 min

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Quest’anno l’Italia non sarà ‘penalizzata’ come da un po’ di tempo a questa parte a Cannes: cinque lungometraggi, due corti e diverse coproduzioni rappresenteranno quest’anno la nostra nazione sulla Croisette.

In lizza, come già annunciato, due registe, Alice Rohrwacher, in Concorso con Lazzaro Felice e Valeria Golino in Un Certain Regard con Euforia, a testimoniare che il cinema italiano è in grado di riconoscere i movimenti in atto con l’assoluta e urgente presenza di cinema ‘al femminile’.

Torna in Concorso anche Matteo Garrone con Dogman, struggente storia borderline tra sentimenti e orrore. Altro ritorno a Cannes è quello di Gianni Zanasi, già in Quinzaine des Réalisateurs nel 1995 con il suo esordio, Nella mischia, che sempre nella stessa sezione presenta Troppa grazia, invitato come Film di Chiusura.

Nella Quinzaine anche La strada dei Samouni di Stefano Savona con le animazioni di Simone Massi ( grande scoperta del Festival del Nuovo Cinema di Pesaro di anni fa, poi approdato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia – sua la sigla di apertura dei film in concorso da alcuni anni), uno straordinario docu-fiction dove le immagini e l’animazione si intrecciano per raccontare la contemporaneità della Storia. Tutti questi film sono coproduzioni di Rai Cinema.

In Cinéfondation sarà proiettato il cortometraggio Così in terra, realizzato da un allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia, Pier Lorenzo Pisano. Regia illustre per l’altro cortometraggio italiano, La lotta, del mitico e storico Marco Bellocchio che verrà presentato sempre nella Quinzaine.

Ha così commentato Roberto Cicutto, presidente di Istituto Luce Cinecittà: “Fino a quando la parità di genere (sessuale) e la pari dignità dei generi (tipologia di film) saranno decisi con il bilancino e a tavolino non rappresenteranno una vera conquista sociale.Lo dico perché la presenza a Cannes del cinema italiano dimostra che almeno nella settima arte, l’Italia è all’avanguardia e presenta “naturalmente” opere di registe, registi, film lungometraggi, corti e documentari. È un gran bel segnale soprattutto perché non è la prima volta che accade. E la qualità delle opere di Alice Rohrwacher, Valeria Golino, Matteo Garrone, Gianni Zanasi, Stefano Savona con Simone Massi, Pier Lorenzo Pisano e Marco Bellocchio sarà la conferma di una conquista consolidata”.

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