Ostellato
18 Aprile 2018
Lino Capolicchio illustra la nuova mappa ferrarese e ricorda la sua esperienza ne "Il giardino dei Finzi Contini"

Il Bassani del cinema presenta le ‘strade della letteratura e cinematografia’

di Redazione | 5 min

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Ostellato. La rassegna letteraria primaverile di Ostellato “Librarsi 2018: Parole, Musica e Cinema”, organizzata dalla biblioteca “M.Soldati”, chiuderà il programma venerdì 20 aprile alle 21 con la presenza dell’attore e regista Lino Capolicchio che sarà presente per raccontare la nuova mappa cartografica “Strade della Letteratura e Cinematografia. Percorso culturale e turistico nel territorio ferrarese”.

La mappa – appena pubblicata e prodotta dalla Rete Bibliotecaria ferrarese Bibliopolis con il sostegno dell’Ibc e del Polo Bibliotecario Ferrarese – propone un itinerario in otto tappe, dall’alto al basso ferrarese, che parte da Ferrara per conoscere i luoghi di Giorgio Bassani “Dentro le mura” e raggiunge Codigoro nei luoghi bassaniani dell’“Airone”, Ostellato Biblioteca e Museo del Territorio luoghi dell’amicizia di Mario Soldati-Giorgio Bassani, Argenta con l’itinerario di Giovanni Minzoni, Ro con “Il Mulino sul Po” di Riccardo Bacchelli, Copparo con le case di Dante Bighi e Corrado Govoni, Vigarano Mainarda con il museo Carlo Rambaldi, e una sosta finale al Centro di Documentazione Cinematografica del Delta del Po a Comacchio.

Colloquierà con l’attore, Anna Maria Quarzi, direttrice dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara e saranno presenti Enrico Spinelli, dirigente Servizio Biblioteche e Archivi Comune di Ferrara e rete Bibiliopolis, Claudio Gualandi e Linda Mazzoni che hanno curato il progetto grafico della mappa. A tutti i presenti verrà consegnata la mappa e la serata si concluderà con il taglio della torta offerta dalla Pasticceria Luciano Porcellini di Ostellato, sempre disponibile per i progetti culturali del paese.

La serata, dedicata al cinema, è stata preceduta, come evento speciale, da una passeggiata bassaniana a Ferrara, “Giorgio Bassani, i luoghi dell’esclusione: Muretto del castello, Ghetto, Biblioteca Ariostea, Casa Bassani e Tennis club Marfisa”, sabato scorso 14 aprile, accompagnati da Paola e Enrico Bassani, figli del celebre scrittore.

Una carriera prestigiosa quella di Lino Capolicchio, attore, sceneggiatore e regista, per la quale ha ricevuto il Premio Vittorio De Sica come migliore attore e regista, nel novembre 2012. Dopo essersi diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” a Roma, Lino Capolicchio inizia la sua formazione professionale giovanissimo e debutta con Giorgio Strehler del Piccolo Teatro di Milano ne Le baruffe chiozzotte (1964) di Carlo Goldoni, ottenendo consensi di critica e di pubblico. Nel 1965 continua proficua la collaborazione con il Maestro, ne Il gioco dei potenti, grande affresco Shakespeariano tratto dall’Enrico VIII.

Seguono altri successi sul palcoscenico, poi la Rai lo chiama a interpretare il ruolo di Andrea Cavalcanti nello sceneggiato Il conte di Montecristo (1966) di Edmo Fenoglio. L’anno successivo prende parte al cast internazionale de La bisbetica domata (1967) di Franco Zeffirelli (da Shakespeare). Benché il suo apporto sia minimo, il giovane Capolicchio vivrà per diverse settimane sul set, intrattenendo una serie di conversazioni col protagonista della pellicola, Richard Burton.
Il primo ruolo da protagonista arriva nel 1968 con Escalation di Roberto Faenza. L’anno successivo è nel cast dei film Vergogna schifosi (1969) di Mauro Severino e Metti, una sera a cena, sceneggiato da un giovane Dario Argento, da una piéce teatrale di Giuseppe Patroni Griffi ispirata alle rivoluzionarie teorie sul sesso dello psichiatra austriaco Wilhelm Reich. Nello stesso anno è il protagonista de Il giovane normale di Dino Risi, commedia generazionale dal retrogusto agrodolce.

Nel 1970 viene scelto da Vittorio De Sica per il suo ruolo più celebre, quello di Giorgio protagonista de Il giardino dei Finzi Contini, tratto dal romanzo di Giorgio Bassani, che vince nel 1971 l’Orso d’Oro al Festival di Berlino e successivamente 1972 il premio Oscar al miglior film straniero e per questo film Lino Capolicchio vince il Premio David di Donatello per la migliore interpretazione maschile. Il film è stato uno dei più importanti della stagione dello sperimentalismo e della militanza del cinema italiano degli anni Settanta. Lino Capolicchio ne ebbe una notorietà così diffusa che ancora oggi, dopo più di quarant’anni, viene ricordato soprattutto per come interpretò quel trepidante ruolo.

Fanno seguito altri film molto interessanti, come Amore e ginnastica e una forte interpretazione in Mussolini ultimo atto (1974) di Carlo Lizzani. Nel 1975 è nuovamente in TV nello sceneggiato La paga del sabato (1975) di Sandro Bolchi e successivamente appare in un pulp poliziesco, La legge violenta della squadra anticrimine (1976) di Stelvio Massi ed è protagonista del film noir Solamente nero (1978) di Antonio Bido. Nel 1976 il regista bolognese Pupi Avati lo sceglie come protagonista del thriller La casa dalle finestre che ridono (1976) e nasce un lungo rapporto di collaborazione che vede l’attore nel cast e delle miniserie TV, Jazz Band (1978) e Cinema!!! (1980), oltre che del film Ultimo minuto (1987). Partecipa anche alla realizzazione del film no budget Le strelle nel fosso (1979) sempre di Avati, girato velocemente nell’intervallo tra le due serie tv sulle rive del Po, e poi Noi tre (1984) in cui interpreta il padre di Mozart.

Nel 2006 Capolicchio interpreta, come attore protagonista con il regista belga Mohammed Hambra, il film Aller-retour uscito in Francia e in Belgio, ma non in Italia. Nel 2010, Pupi Avati vuole ancora Capolicchio nel cast di Una sconfinata giovinezza. Nel 2010 partecipa al film documentario Pupi Avati, ieri oggi domani di Claudio Costa dedicato al regista Pupi Avati. Capolicchio ha svolto anche attività di doppiatore: è stato per tre stagioni la voce di Bo Duke, interpretato da John Schneider nel telefilm Hazzard, del Duca Orsino ne La dodicesima notte nel film TV della BBC e di Michael Maloney interprete di Laerte nell’ Hamlet di Kenneth Branagh. Ha curato regie liriche: 1996 Regia della Manon Lescaut di Giacomo Puccini al Teatro Rendano di Cosenza ed è autore di parecchie sceneggiature, tra cui: Pugili (1996) e Diario di Matilde Manzoni (2002).

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