Mentre aspettiamo che spostino l’oculistica in un posto veramente adeguato per i cittadini e per i sanitari che ci lavorano tutto il giorno, continuiamo il nostro ”viaggio nel mondo delle meraviglie della sanità ferrarese”. Ogni cosa scritta nella lettera, purtroppo, non è frutto di immaginazione ma si riferisce a fatti realmente accaduti .
8 Aprile ore 8, pronto soccorso del S. Anna di Cona, mi presento con il tesserino sanitario ma non serve, mi avevano riconosciuto, ormai son di casa. ”Buon giorno cosa ha fatto ?”…. ”ho un lipoma da asportare” dico io, ”me lo può far vedere? Ok, mostro, ”ossignor!! – dice l’infermiera -, sta per scoppiare, la faccio visitare dal medico e poi scenderà il chirurgo di turno”… va bene.
Dopo una brevissima attesa mi accompagnano dal medico che vedendo il lipoma in avanzato stato mi chiede: ”Mi scusi ma come mai non ha chiesto una visita chirurgica?” e gli rispondo: “Veramente io l’ho chiesta per via ordinaria partendo dal medico di base, poi son venuto qua, un mese fa e mi han dato appuntamento per luglio 2019, ma sicuramente il medico che ha visto il lipoma sapeva bene che non sarebbe arrivato al mese successivo, se era competente, e io non ho nulla che mi faccia pensare il contrario”. Dopo meno di un quarto d’ora sono oggetto delle ”attenzioni” di un chirurgo e di uno staff di supporto in pieno assetto di ”guerra”.
Questa è la sanità ferrarese, io son costretto a sospettare che ci sia una precisa volontà di creare le condizioni migliori per risparmiare, ma lo fanno in un modo molto ”intelligente”, basta allungare i tempi di attesa sperando poi che il ”soggetto” risolva la situazione in altro modo. Il ”soggetto” è finito in pronto soccorso, cioè stiamo ricreando le condizioni perfette per sovraccaricare un servizio che deve esser solo di emergenza. Si deve intervenire in via ordinaria, non nei tempi fissati da esigenze economiche ma dai tempi richiesti dalla patologia.
Il pronto soccorso non è, non può essere e non deve essere mai il ”finecorsa” delle liste di attesa. Se mi togli i medici che lavorano in via ordinaria, allunghi le liste di attesa e scarichi il lavoro sul pronto soccorso che di domenica mattina deve andar a cercare un chirurgo per fare un lavoro perfettamente organizzabile in via ordinaria, quel chirurgo sarebbe stato disponibile a gestire altre emergenze veramente urgenti come un incidente stradale per esempio.
Poi arriverà la lettera del tizio dell’Urp a risposta di questa, per dirmi che potevo segnalare il problema a loro e che avrebbero provveduto. L’Urp serve solo a tenere i problemi nel discreto ping pong tra ospedale e cittadino, conta nulla scrivere all’Urp, i cittadini devono sapere cosa li aspetta, come funziona realmente la sanità, come ragionano e agiscono nella sanità.
P.S.: La prossima volta non farò la coda dal medico di base, per poi fare la coda per prendere un appuntamento in via ordinaria, per poi fare la coda per esser visitato, per poi sapere che verrò operato a distanza di anni… andrò direttamente al pronto soccorso perché questa è la lezione che la sanità sta dando ai cittadini.
Roberto Baldisserotto