Buonasera,
mi chiamo Curti Matteo, abito a Jolanda di Savoia e sono un collaboratore del settore giovanile di Jolanda.
Abbiamo bimbi che vanno da un età di 5 anni fino a quelli di 12. Siamo nati da poco. Volevo raccontarvi di come sia difficile fare felici dei piccoli calciatori.
L’idea nasce praticamente a settembre 2017, quando decisi che sarebbe stato bello fare una sorpresa ai nostri bimbi invitando un paio di giocatori della Spal.
Scrivo circa 3 mail alla Spal e dopo circa un mese, non ottenendo nessuna risposta, ne scrivo una un po’ più “diretta”, dicendo che la passione che questi bimbi hanno per la squadra di Ferrara almeno meritava una risposta.
Miracolo, mi hanno contattato mettendomi in contatto con il responsabile ufficio stampa, il quale dopo che gli ho spiegato la mia idea telefonicamente mi ha detto che mi avrebbe fatto sapere.
Dopo alcuni mesi di pazienza lo ricontatto (8 marzo) e mi dice che non ha ancora avuto tempo per valutare la mia richiesta e che lo avrebbe fatto dopo la partita con la Juventus.
Il giorno dopo (9 marzo) a circa 2 settimane dalla partita mi dice che non sarà possibile accontentarci e che sarà per un’altra volta.
Io a quel punto provo ad andare incontro alla società e chiedo se fosse possibile ospitarli in forma privata al centro di via Copparo dopo un allenamento. Il responsabile ufficio stampa mi dice che mi farà sapere. Oggi 12/4 ancora nessuna notizia.
Colgo l’occasione per ringraziare di cuore il responsabile ufficio stampa dicendogli che non mi sembravano richieste impossibili. È vero, Gomis è venuto alle scuole di Jolanda tramite un altro progetto, ma io ho anche bimbi di altri comuni o frazioni che non hanno avuto modo di conoscerlo.
Spero un giorno di ringraziarla di persona. Non nego di essere molto deluso da questo muro che circonda la Spal, credo che i giocatori non abbiano colpa.
Signor responsabile ufficio stampa, dei bambini appassionati e innamorati di voi non meritano un atteggiamento così.
Consiglio umiltà in tutte le cose. Grazie
Matteo Curti