Ostellato
12 Aprile 2018
Aggravi di lavoro, ritardo nella qualificazione del nuovo personale, mancata stabilizzazione dei precari. Fiom: "Ma l'azienda si focalizza su questioni marginali"

Stato di agitazione e iniziative di sciopero alla Fox Bompani: “Non si affrontano i problemi reali “

di Redazione | 2 min

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Fiom-Cgil e Rsu hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori della Fox Bompani e dichiarato la proclamazione di iniziative di sciopero, senza limiti temporali e di  numero di ore, che di volta in volta verranno definite nei tempi e nelle modalità.

La decisione è arrivata su mandato degli stessi lavoratori nel corso delle assemblee svolte il 28 e 29 marzo negli stabilimenti di Ostellato e Modena e i motivi sono da ricondurre a problematiche organizzative e produttive poste a più riprese all’attenzione della direzione aziendale da parte della rappresentanza sindacale “e sulle quali l’azienda costantemente ha sorvolato”.

Si tratta di problemi che “determinano un aggravio di lavoro e un peggioramento nelle condizioni nei diversi reparti e del ciclo produttivo”.

Altro elemento che desta particolare allarme è quello legato alla prospettiva di gestione del personale sotto il profilo delle professionalità. Secondo Fiom e Rsu si è registrato un “netto ritardo nella qualificazione di nuovo personale deputato a sostituire nelle prossime settimane e nei prossimi mesi lavoratori che raggiungeranno i requisiti per il pensionamento”.

Collegato a questo si aggiunge il fatto che ci sono lavoratori che ormai da parecchi anni prestano ancora la loro attività in regime di precarietà e somministrazione, “per i quali sarebbe necessario definire un percorso di stabilizzazione, così come operato nel recente passato nella gestione di altri processi”.

Come riferiscono i rappresentanti dei lavoratori, di fronte all’esposizione di tali problematiche “la direzione ha manifestato la volontà di focalizzare la discussione su problematiche di volta in volta marginali, arrivando per ultimo a porre la centralità del tema della gestione dei permessi, degli ingressi e delle uscite dall’azienda e delle pause (arrivando a ipotizzare di negarle agli impiegati)”.

“Tale questione – concludono Fiom e Rsu – per la veemenza con la quale è stata affrontata, anche attraverso molteplici provvedimenti disciplinari, e per la continua contraddittorietà nella gestione della materia tra quanto affermato dai vari livelli della direzione aziendale, non ha fatto che acuire il malumore tra le lavoratrici e i lavoratori, diventati il centro del bersaglio, rispetto ai reali problemi della azienda”.

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