“Più attenzione alle esigenze degli agricoltori, che rischiano di essere penalizzati nell’attività imprenditoriale nelle aree che facevano parte dei Siti Natura 2000 individuati dal Ministero e che oggi risultano ancora, di fatto, eccessivamente vincolate. Per anni queste zone sono state sottratte alla coltivazione ora è necessario tutelare gli interessi economici del comparto. Interroghiamo la Regione per capire come porre rimedio alla situazione: i contributi economici europei che compensavano il mancato utilizzo non esistono più e gli appezzamenti sono stati restituiti ai legittimi proprietari, ma nonostante questo sugli stessi insistono vincoli che li rendono di fatto inutilizzabili”.
Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in Regione ha presentato una interrogazione relativa ai siti Natura 2000, per anni indisponibili ai proprietari e oggi tornati solo formalmente in loro possesso.
“Nonostante i vincoli imposti a salvaguardia dell’ambiente nel 2015 siano scaduti per le zone protette dei Siti Natura e, di conseguenza, siano venuti a mancare i contributi europei che compensavano il mancato uso per gli agricoltori proprietari, i provvedimenti adottati dalla Regione nel 2018 impediscono alle aziende agricole di alcune zone, quali ad esempio Ostellato e la Valle del Mezzano di tornare all’originaria attività agricola nelle proprie aree ambientali classificate come Zone di protezione speciale”, spiega Fabbri. “Il protrarsi di tali vincoli rappresenta una forte limitazione alla libertà imprenditoriale degli agricoltori”, aggiunge il capogruppo “anche per il fatto che le limitazioni all’utilizzo agricolo è stata decisa solo su alcune aree ambientali e non su altre seppure confinanti, senza tenere conto della volontà né dei rilevanti interessi dei proprietari dei terreni in questione”.
La Lega ha quindi interrogato la Regione per conoscere “le ragioni delle scelte effettuate che impediscono agli agricoltori di alcune zone di poter tornare all’originaria attività agricola nei terreni di loro proprietà” e per sapere se “l’ente intenda rivedere queste scelte alla luce dei rilevanti interessi economici e della libertà imprenditoriale messi a rischio dai provvedimenti in questione”.
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