Comacchio
23 Marzo 2018
Gli eredi del defunto proprietario: "Bene così, ma si proceda anche altrove per ridare decoro alla zona"

Manufatti abusivi demoliti: “Finalmente, ora si proceda altrove”

di Redazione | 2 min

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I manufatti demoliti

di Giuseppe Malatesta

Comacchio. Hanno acquistato un’abitazione nel centro abitato di Comacchio ma non hanno potuto procedere ai lavori di ripristino della rete fognaria e ottenere l’agibilità dell’immobile per via di un manufatto in lamiera abusivo, del quale l’ufficio competente comunale intimava la rimozione dal lontano 1995.

Così, dopo le mancate demolizioni da parte dei privati proprietari, l’ente comunale ha curato le procedure di demolizione dei due box posizionati da circa mezzo secolo in piazza Mulinazza, nel cosiddetto ‘Prato’, in zona Sant’Agostino. Nei giorni scorsi una ditta incaricata tramite appalto ha dato seguito alla determinazione dirigenziale dell’ufficio Urbanistica che stabiliva che le spese di demolizione fossero addebitate ai responsabili dell’abuso.

Un intervento che ha incontrato il favore degli eredi del defunto proprietario di uno dei due manufatti in questione. “Finalmente, dopo decenni si va verso una riqualificazione dell’area, tra rimozione e pulizia di opere abusive di cui i dintorni sono pieni” commenta Anna Zannini, nipote del defunto. “Nessuno nel nostro caso ha opposto resistenza, ma non sono certa che possa essere così per tutti i proprietari. L’ideale sarebbe intervenire anche sulle tante altre ‘baracche’ abusive presenti qui in giro, in diverse parti del territorio. In termini di salubrità e di estetica la zona ne guadagnerebbe”.

La segnalazione del 1993

Per Anna si tratta “quasi di un evento storico: sono le prime che vengono smantellate dopo tanto tempo, come è giusto che sia. Già piazza Molinazza ne ha guadagnato in decoro, anche se – ricorda – sempre a ridosso di quell’area permangono ancora, dopo una nostra segnalazione di occupazione di suolo pubblico datata ottobre 1993, i blocchetti di cemento con cui un privato residente ha recintato una parte di Prato della Molinazza adiacente alla sua abitazione”.

In ogni caso, speriamo che si proceda ancora, qui e in altre zone. Il dubbio è che se non fosse stato necessario quegli ‘obrobri’ (i box in lamiera, ndr) sarebbero rimasti lì ancora. Dopo la morte del proprietario, avvenuta lo scorso anno – spiega inoltre Anna – noi ovviamente non abbiamo potuto ereditare una proprietà abusiva, e non essendoci alcun atto di lascito non siamo intervenuti personalmente nella rimozione, lasciando fare agli uffici comunali che si faranno carico delle spese sostenute. Nel frattempo speriamo di vedere ancora operai all’opera per eliminare queste brutte casette dal nostro bel centro storico e non solo”.

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